Calciopoli, intercettazione scottante Collina-Meani!

MILANO – Pierluigi Collina, attuale designatore della Can e all’epoca arbitro in attività, telefona a Leonardo Meani, ex addetto agli arbitri del Milan, per la designazione degli assistenti Puglisi e Babini in Milan-Chievo 1-0 del 20 aprile 2005.

Collina: «Beh, vedo che hai una certa potenza eh, volevo farti i complimenti».

Meani: «Hai visto?».

Collina (ride): «Ma vai a cag… te e tutti quanti. Che roba, ma va’ a cag… va’».

Meani: «E’ bastato tirargli le orecchie come quelle dell’asino. Ti prometto, te lo auguro per il bene che ti voglio, che quando diventerai designatore…»

Collina: «Non penserai mica di poter fare una cosa del genere?».

Meani: «No, ci sentiamo magari per parlare ‘ciao come stai’, così. Non parlerò mai né di arbitri. Al limite mi permetterò di dirti se qualcuno si comporta in modo maleducato».

Collina (sempre ridendo): «Ho aperto il computer, ho visto la coppia e dico ‘non ci posso credere’. Da morire dal ridere».

Meani: «Telefonagli a Brontolo (il soprannome di Puglisi, ndr), gli dici ‘Dio bono, non hai schifo’, digli…».

Si parla del ‘veto’ a Pisacreta (all’epoca assistente e oggi vicepresidente Aia, ndr).

Meani: «Perché io mi ricorderò sempre che quando avevamo posto il famoso veto, perché Galliani si è inc… con Pisacreta, l’unico che mi ha telefonato per dirmi che (Pisacreta, ndr) è un bravo guardalinee e una bella persona, per garantirmi, per dirmi di non fare queste cose, è stato lui. Un altro conoscendo il vostro mondo avrebbe detto lascialo là…».

Collina: «…Che ne fa di meno».

Meani: «Bravo, bravo».

Collina: «Ho chiamato il capo (Galliani molto probabilmente, ndr)».

Meani: «Il grande capo».

Collina: «Ho provato sul cellulare, era staccato, aveva la segreteria. Invece il numero diretto dell’ufficio passava il centralino e io preferisco evitare di passare dal centralino».

Fonte: Il Giorno

La redazione di Calciomercatonews.com