Sampdoria, quando il fair-play finanziario funziona

GENOVA – Fair play finanziario: l’Uefa lo ha chiamato così, ed entrerà in vigore— meglio tardi che mai— fra due anni, con un monitoraggio su base triennale. Con un ’etichetta meno altisonante, ma identica nella sostanza, la Sampdoria lo attua già da anni (per volontà del rigido tetto alle spese imposto dalla proprietà): eppure, senza azzardi, si sta permettendo il lusso di giocarsi un posto nell’Europa più nobile lasciandosi alle spalle squadre con un portafoglio ben più importante. Ieri, intanto, è stato ufficializzato il prolungamento al dal 2012 al 2014 del contratto del ragazzo-prodigio Poli. Mezza squadra a zero euro. Spese oculate e ottimo fiuto, se è vero che oggi sei undicesimi della squadra titolare di Delneri sono costati zero euro alla società. L’eredità blucerchiata di Giuseppe Marotta — che verrà presa da Sergio Gasparin: ormai manca solo l’annuncio ufficiale — sta proprio qui. D’accordo: per tre si tratta di prestiti ( Storari dal Milan, Zauri dalla Lazio e Guberti dalla Roma), e tutti fra poco potrebbero tornare alla base, ma la sostanza non cambia, che colpi! Per gli altri la storia è diversa: il capitano Palombo arrivò sotto la Lanterna grazie a un’intuizione dello stesso a.d., dopo il fallimento della Fiorentina, Cassano non è costato nulla (il Real prenderà un indennizzo solo in caso di trasferimento), mentre Lucchini arrivò dall’Empoli quand’era in regime di svincolo.

Fonte: Gazzetta dello Sport

La redazione di www.calciomercatonews.com

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