Editoriale Inter: Benitez tralasci il calciomercato e riparta dalla mentalità di Mourinho…

MILANO – Ormai manca solo l’ufficialità, ma Benitez sarà il successore di Mourinho sulla panchina dei Campioni d’Europa. Scelta azzeccata, per quanto il mercato forniva, ma anche per il valore dimostrato dal tecnico spagnolo, prima con il Valencia e poi con il Liverpool. Benitez di sicuro non chiederà di stravolgere una rosa già altamente competitiva ma punterà a degli innesti mirati (Mascherano e Gerrard per esempio) per migliorare la qualità tecnica della squadra, soprattutto a centrocampo. Un altro obiettivo dell’allenatore sarà convincere i gioielli della squadra (Maicon su tutti) a resistere alle sirene spagnole, alle lusinghe dello Special One ed a rimanere ad Appiano.

Benitez dovrà subito entrare nella testa dei giocatori così come ha fatto Mou tenendo anche a mente che, dopo una stagione di vittorie incredibili e di trionfi difficilmente pronosticabili, il pericolo di un rilassamento fisiologico è assolutamente dietro l’angolo; la mentalità acquisita in quest’ultimo anno è stata la chiave di volta che ha portato al successo, più delle doti tecniche e fisiche individuali, e di questo Benitez deve esserne consapevole. Senza dubbio la doppia epica sfida con il Barça, in questo senso, è stata molto importante ma il momento della svolta è avvenuto in Inter-Chelsea, dove i nerazzurri hanno fatto intravedere le potenzialità di una grandissima squadra che le hanno poi permesso di vincere la Champions League: pronti via goal di Milito, poi i Blues che attaccano in massa ma senza essere mai pericolosi, fino al goal del pareggio. In quel momento a S.Siro è sceso il gelo, vecchi fantasmi si riaffacciano minacciosi con i tifosi che ripetono ossessivamente “ecco lo sapevo è la solita storia in Europa”; ma la svolta è avvenuta proprio in quel momento: i giocatori con grande carattere e rabbia quasi animalesca si son rituffati in avanti e immediatamente son giunti al pareggio, con Cambiasso che scaraventa la palla e le paure alle spalle di Cech, consentendo così di andare a Londra con un vantaggio seppur minimo, ma che tatticamente è risultato decisivo.

Da quel momento in poi nella testa dei giocatori è scattato qualcosa che li ha resi più consapevoli della loro forza e della possibilità di giocarsela perlomeno alla pari con chiunque. Più dei 3 “Tituli” conquistati e dei 3 da giocarsi quindi, il vero regalo di Mou a Benitez è proprio questo: l’aver saputo inculcare in campioni come Eto’o, Sneijder, Pandev, Milito una spasmodica ricerca della vittoria, spirito di squadra e voglia sacrificarsi per essa (come è avvenuto ad esempio a Barcellona). Perciò se l’Inter vorrà continuare a vincere non dovrà smarrire queste caratterisiche, faticosamente acquisite, che indipendentemente dal mercato che si farà (sia in entrata che in uscita) dovranno necessariamente costituire il punto di partenza della nuova stagione, più di qualsiasi alchimia tattica del nuovo allenatore o qualità tecnica individuale dei giocatori.

Gianluigi Basile – www.calciomercatonews.com

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