Sudafrica 2010, Ziliani: “Lippi non ha le idee chiare”

MILANO – Diciamolo: Lippi ha tutto il diritto di escludere dalla spedizione mondiale giocatori di talento, ma a suo dire poco gestibili in gruppo come Cassano, Balotelli e Miccoli; ha tutto il diritto di rinunciare all’uomo di maggior classe e personalità di tutto il movimento, e cioè Totti, che pure nel 2006 venne portato in Germania in condizioni atletiche – e di salute – assai peggiori di quelle mostrate nell’ultimo finale di stagione; ha tutto il diritto di snobbare un centrocampista di sicuro rendimento come Ambrosini e di rispedire al mittente un centravanti unico, per capacità di fare reparto da solo, come Borriello. Lippi ha tutto il diritto di fare quel che gli pare, ma naturalmente – a fronte di scelte così forti, per non dire estreme – ha anche il dovere di mostrare di avere le idee non chiare, ma chiarissime sul modo di procedere verso Sudafrica 2010. Ebbene: a 6 giorni dal debutto azzurro contro il Paraguay, c’è qualcuno che possa dire di avere visto un Lippi particolarmente ispirato? A noi non sembra. O meglio, noi abbiamo visto un Lippi con le idee chiarissime quando si è trattato di chiudere le porte in faccia ai campioni “problematici” di cui sopra, e un Lippi con le idee confuse, per non dire azzerate, al momento di assemblare una formazione degna di questo nome. Per il momento, Lippi è riuscito nell’impresa di far giocare mezza nazionale fuori ruolo: con esiti a dir poco comici, se non fosse che fra qualche giorno – a mondiale iniziato – da ridere ci sarà ben poco. In particolare…
MARCHISIO. Strombazzata come l’idea capace di farci vincere il mondiale, la mossa di Marchisio trequartista è abortita nel giro di un nano-secondo. Non ha toccato palla, Marchisio, nell’inenarrabile partita contro il Messico: e se Lippi aveva visto in lui lo Sneijder italiano, c’è poco da stare allegri. Marchisio è un giovane promettente, un faticatore, bravissimo quando si tratta di correre e di picchiare: ma se Lippi vede in lui il nuovo Zola o il nuovo Roby Baggio, stiamo freschi.
CHIELLINI. Nel giorno in cui disse: “Marchisio trequartista? Mi piace molto in quella posizione”, Lippi ha voluto esagerare e ha aggiunto: “Chiellini a sinistra è un esperimento a cui sto lavorando”. Ricapitolando: il c.t. si ritrova per le mani il difensore che da due anni è il miglior centrale difensivo italiano (e fra i primi al mondo) e però, tentato dall’irresistibile impulso di schierare la coppia Cannavaro-Bonucci, accarezza l’idea di riportare Chiellini a sinistra come ai tempi di Livorno. Speriamo gli sia passata: voi cosa dite?
DI NATALE. Chi è stato il miglior difensore italiano del campionato? Risposta scontata: Chiellini. E chi è stato il miglior attaccante italiano del campionato? Risposta altrettanto scontata: Di Natale. Ergo: cambiamo subito posizione a Chiellini e da che ci siamo mettiamo a disagio anche Di Natale. Che dal 4-3-3 dell’Udinese, sempre da attaccante vero, passa al 4-2-3-1 di Lippi, dove l’attaccante vero è un altro (Gilardino o Pazzini) e Di Natale e Iaquinta fanno i muli da soma uno a sinistra, l’altro a destra. Per la serie: come trasformare l’eccellenza in una cosa né carne né pesce.
IAQUINTA. Lui è nato per scavallare sulla fascia di sinistra, possibilmente con licenza di incrociare a centro-area e sparare a rete; Lippi gli chiede di starsene a destra e di correre, sì, ma all’indietro, a tamponare gli assalti degli esterni avversari. Uscito stravolto dal test col Messico, lo juventino ha dato vita ad una conferenza-stampa degna di Eduardo. “Siamo in tanti ad essere fuori ruolo – si è disperato – ma che cosa dovremmo fare? Se dico a Lippi di farmi giocare a sinistra, mi manda a casa”. Già…
MAGGIO. “Sì, Lippi mi ha parlato e mi ha detto che mi vuole terzino: non è più la mia posizione, ma da terzino ho giocato una prima volta a Firenze e poi il primo anno alla Sampdoria”. Parole e musica di Christian Maggio, che si è guadagnato un posto tra i 23 dopo una seconda fantastica stagione giocata nel Napoli da esterno di destra, ma esterno “alto” (vedi i 5 gol segnati dopo i 4 del 2008-2009 e i 9 dell’ultima stagione nella Samp). Per la cronaca: contro la Svizzera, nell’Italia-2, Maggio ha giocato con personalità, ma soprattutto in fase d’attacco. In fase di difesa, accendiamo un cero a San Gennaro!
CANNAVARO. Con raro tempismo, dal ritiro azzurro il capitano ha annunciato che dopo il benservito avuto dalla Juventus ha definito il suo passaggio all’Al-Ahli, prestigioso club di Dubai. “È una scelta di vita ed è un sogno che si avvera”, ha spiegato il Pallone d’oro 2006, che a settembre sistemerà 37 candeline d’oro sulla sua ricca torta di compleanno. Nel frattempo, pur di non rinunciare al piccolo sceicco napoletano al centro della difesa, Lippi sta pensando di spostare Chiellini a sinistra…
GATTUSO. Con tutto il rispetto dovuto a un monumento come Rino, un uomo che nel Milan e in nazionale ha scritto – correndo come nessuno – pagine indimenticabili, Lippi per lui ha fermato la macchina del tempo: e Gattuso è rimasto in azzurro anche se ormai è un monolite, il ricordo di se stesso, e a dispetto di un’ultima stagione raccapricciante per numero di partite  giocate (poche) e rendimento (nullo). Contro la Svizzera, Gattuso si è ritrovato addirittura a fare il play-maker: come fosse Pirlo, di cui oggi ha lo stesso passo. Non certo i piedi.

fonte: Paoloziliani.it

La Redazione di Calciomercatonews.com

Impostazioni privacy