Inter, si studia dai rivali: come la Juventus interviste a pagamento

INTER JUVENTUS INTERVISTE A PAGAMENTO / Magari litigheranno (quasi) su tutto, ma non certo sul modo di trarre profitto dai contratti televisivi. Juventus e Inter (a braccetto col Napoli) sono infatti all’avanguardia sulla gestione della vendita dei diritti individuali, ovvero l’ultima fettina della torta che non è stata cannibalizzata dal maxi accordo collettivo imposto dalla legge Melandri. Ad aprire la strada è stata proprio la società di corso Galileo Ferraris con i ritiri di Pinzolo e di Varese durante i quali alcune interviste facevano parte del pacchetto a pagamento contrattato a suo tempo con Sky e Mediaset. Il che ha incoraggiato Palazzo Saras a passare all’azione. Dopo aver firmato l’accordo collettivo per questa e la prossima stagione che ha portato nelle casse della Lega di serie A una cifra vicina al miliardo di euro, le società hanno infatti trovato una nuova frontiera per rimpolpare i bilanci, legata a tutto ciò che precede le partite: immagini degli allenamenti, interviste, possibilità di dare in diretta la conferenza stampa della vigilia e di avere calciatori per spot o iniziative. Essendo la trattativa in corso, la questione va maneggiata con cura. L’idea di base che ha portato Palazzo Saras a passare all’azione è quella di sfruttare il prodotto Inter a 360°. Al momento, questa è una prerogativa di Inter Channel (canale a pagamento per abbonati) e il ragionamento fatto a Palazzo Saras è il seguente: in assenza di nuovi introiti (da Sky oppure da Mediaset), la situazione rimarrebbe così per non danneggiare il canale tematico che oggi offre ciò che gli altri non possono dare ai tifosi nerazzurri. Il discorso cambierebbe nel caso in cui si arrivasse all’accordo per i diritti individuali: in quel caso, sarebbero sì intaccate parti delle prerogative che fanno del canale tematico un unicum, ma sarebbero compensate da soldi freschi per il bilancio. Intanto, in attesa che la trattativa si sblocchi, ad Appiano si è creata con le tv una situazione di stand-by basata sulla ferrea applicazione del contratto collettivo. L’ultima rivoluzione in atto nell’Italia pallonara non è esattamente una novità (in Inghilterra, per esempio, è ormai prassi che i fuoriclasse si concedano – dietro compenso – ai giornali), ma piuttosto è il segno di un calcio che in tempi di recessione e fair play finanziario, è sempre più dipendente dalle tv per non andare al collasso.

FONTE: TUTTOSPORT

Mauro Piro – www.calciomercatonews.com




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