Pallone d’Oro ad Eto’o, la Spagna accusa: “Ha dato 30mila euro a Milla!”

PALLONE D’ORO VELENO ETO’O VILLA – Vittoria e veleni. Per Samuel Eto’o non c’è neanche il tempo di festeggiare il quarto Pallone d’oro africano, superando campioni come l’ex granata Pelè o l’ex rossonero Weah, che subito si deve difendere da accuse pesanti. Se prima Roger Milla, leader nella storia del calcio camerunese (e africano), continuava a criticare il centravanti nerazzurro perché «con la Nazionale non è mai stato decisivo come nelle sue squadre di club», ora l’ex campione ha cambiato idea. Secondo quanto scrivono in Spagna, il motivo sta in alcuni regali importanti fatti da Eto’o a Milla: 30.000 euro e una Porsche Cayenne (dal valore di 100.000 euro). Sicché i giudizi dell’ex centravanti sono diventati improvvisamente lusingheri. Un episodio, questo, che la direbbe lunga sul carattere e sui modi del numero 9 dell’Inter (si scrive pure che Pep Guardiola lo avrebbe individuato come il “cancro” della squadra e per questo fu favorevole alla sua cessione). In sostanza, Eto’o amerebbe “comprarsi” il consenso: censura dalla Spagna.

IL PREMIO Attorno a questo scenario, come già noto, Eto’o ha vinto il quarto Pallone d’oro africano in una cerimonia che si è svolta a Il Cairo, in Egitto: «Per me è un piacere vincere di nuovo questo premio ed essere per la quarta volta davanti a tutti – ha dichiarato l’attaccante dell’Inter – L’Africa adesso ha molti buoni giocatori e ci sono talenti che stanno crescendo, quindi potrebbe essere l’ultima volta per me. Se sono il più forte di tutti i tempi? Non penso di esserlo. Lavoro sempre per migliorarmi, anche se a volte sembra impossibile. È un grande onore essere l’unico ad aver vinto quattro volte il Pallone d’oro africano. Ma c’è ancora molto da fare per diventare il più grande della storia». Ha battuto la concorrenza di Drogba, l’attaccante alla corte di Carletto Ancelotti al Chelsea: «Forse Didier avrebbe meritato questo premio quanto me. Per me è un onore riceverlo: il 2010 è stato un anno fantastico, chiuso in bellezza grazie a questo premio. Ora però ho un altro obiettivo: voglio che una squadra africana vinca il Mondiale. In Sud Africa abbiamo dimostrato che possiamo fare qualsiasi cosa, è il momento di dimostrarlo».

Fonte: Tuttosport

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