Roma-Chievo, voti e pagelle della Gazzetta dello Sport

ROMA CHIEVO VOTI PAGELLE GAZZETTA – Scusate il ritardo. Si presenta così Francesco Totti ai tifosi della Roma dopo il primo rigore realizzato in Roma-Chievo. Per il capitano giallorosso è il primo gol in campionato, a fine partita il bottino aumenterà con un altro rigore. I giallorossi vincono due a zero, non subiscono reti e ritrovano il capitano. Non solo, ci sono anche le grandi prestazioni di Lamela e Bojan, due giovani dal grande futuro che si stanno ben integrando nel progetto tattico di Luis Enrique. Ecco i voti e le pagelle della Gazzetta dello Sport.

STEKELENBURG 6 Sa che con l’aggressiva filosofia spagnola non può distrarsi e lui quando serve c’è.
TADDEI 6 Terzino ormai non più per caso, stavolta (ghirigori a parte) spinge meno di quanto potrebbe.
JUAN 7 Ricordate quando tutti lo volevano dar via? Adesso in difesa sembra davvero insuperabile.
HEINZE 6,5 Se Pellissier e Paloschi fanno una doccia malinconica il merito è anche suo.
J. ANGEL 6 Nel tanto spazio che ha davanti mostra corsa da campione e blackout da dilettante. Si attendono progressi.
SIMPLICIO 6 Può disfare la valigia: il suo contributo al piccolo trotto, su entrambi i lati della mediana, è sufficientemente apprezzato.
GAGO 6 Rientra dopo il ko di Firenze e non mostra ruggini.
DE ROSSI 7 I dubbi sul futuro sono lasciati tutti nello spogliatoio: l’azzurro copre e imposta, meritandosi l’ovazione in stile «non lasciarci» (Greco s.v.)
PJANIC 6,5 A inizio gara sciorina tutto il repertorio: tiro, dribbling, passaggi filtranti; poi tira il fiato ma la sua qualità non è mai banale.
TOTTI 8 Una doppietta sancisce che la rincorsa alla storia è ricominciata. Ma al di là dell’ovvia spinta psicologica che il ritorno al gol può dargli, la migliore notizia per la Roma è che il capitano mostra una voglia e una forma invidiabili che gli consentono di essere (ancora) uomo-ovunque (Caprari s.v.)
LAMELA 6,5 Se Sorrentino non gli negasse il gol in avvio, forse avremmo assistito ad uno show. In ogni caso basta l’eleganza delle sue giocate e la caparbietà con cui si procura il primo rigore per sancire che il prossimo X-Factor della Roma sarà senz’altro lui.
BOJAN 6,5 Ormai sembra avere addosso la sindrome del Calimero sfortunato e a volte un po’ irritante, ma poi a guardare bene è protagonista (ma partendo dal fuorigioco) del penalty che chiude il match e gli vengono negati altri due falli da rigore. Alla resa dei conti, come dirsi insoddisfatti?

All. LUIS ENRIQUE 7 È un torero coraggioso che ama lo spettacolo a tutti i costi ed i pericoli connessi anche quando ha la gara in pugno. Può essere discusso all’infinito, ma che la squadra lo segua e che abbia acquisito continuità di gioco ormai sembra un dato di fatto.

CHIEVO 5,5

SORRENTINO 7 Neppure il tempo di scaldarsi che Lamela e Pjanic gli fanno capire come il lavoro non mancherà. Si inchina ai rigori, ma per il resto c’è sempre. Al momento del suo addio qualcuno dirà: ma perché non ha giocato in un club di prima fascia?
FREY 5,5 Il suo goffo intervento su Lamela inaugura il festival dei rigori (dati e non). La sua fascia non è imperforabile.
ANDREOLLI 6 Da ex con poche presenze giallorosse alle spalle ci tiene a fare buona figura e ci riesce.
CESAR 5 Ne commetti tre e ne paghi uno: parliamo di penalty. Come dire, un pomeriggio di guai.
JOKIC 6 Taddei non lo obbliga ad un super-lavoro e, quando può, appoggia la manovra offensiva.
LUCIANO 6 Le consegne lo vogliono stretto sulla mezzala dirimpettaia: fa meno fatica con Simplicio che con l’esuberante Pjanic.
BRADLEY 6,5 L’aria da marine non gli darà una eleganza in stile Liga ma, da vertice basso davanti alla difesa, evita tanti grattacapi e imposta con sufficiente disinvoltura
HETEMAJ 6,5 Ringhia con buona efficacia in mediana e non disdegna di appoggiare il gioco offensivo. (Rigoni s.v.)
THEREAU 6,5 Il fisico non lo designa trequartista furetto, però l’abilità nel gioco aereo e la sua dedizione nei ripiegamenti lo rendono assai utile (Uribe s.v.)
PALOSCHI 5 Forse è eccessivo pretendere acuti in stile «la meglio gioventù», ma qualche guizzo e giocata più efficace da uno come lui è lecito aspettarseli.
MOSCARDELLI 5 Subentra a Paloschi e ha quasi subito la palla del possibile pareggio: sarà stato il cuore romanista a farlo avvitare goffamente su se stesso fino al salvataggio giallorosso? Difficile, perché in altri tempi si è mostrato spietato. E allora meglio archiviare tutto come una giornata no.
PELLISSIER 5,5 La caccia al 100° gol sembra trasformarsi in un incubo. Tira in porta solo una volta e sicuramente pensa a qualche amuleto che lo tiri fuori dal tunnel.

All. DE CARLO 6 Guida una squadra che ama più proporre che fare barricate. Il vero limite però (proprio come aveva evidenziato nell’ultimo turno contro la Lazio) è la scarsa concretezza sotto porta.

La redazione di Calciomercatonews.com

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