Calcioscommesse, sotto controllo tabulati telefonici e conti bancari: Milanetto, Mauri e Corvia tremano

CALCIOSCOMMESSE TABULATI CONTI BACARI MILANETTO MAURI CORVIA – L’inchiesta del calcioscommesse sta vivendo due fasi: la prima è sotto la luce dei riflettori, con gli arresti e le importanti rivelazioni fatte durante i tanti interrogatori e la deposizione spontanea di Andrea Masiello.
Ma c’è un’altra fase, forse ancora più importante. Nel mirino ci sono una cinquantina di giocatori (praticamente tutti indagati, tranne poche eccezioni) di A, B e Lega Pro. Sono nomi presenti agli atti e nei vari verbali. Su di loro si è concentrata la polizia postale dopo le richieste avute dalla Procura. Accertamenti tecnici importanti: tutti i tabulati telefonici in entrata e uscita degli ultimi due anni, i movimenti sul territorio attraverso gli agganci delle celle dei cellulari e i rendiconti bancari. Il pm Roberto di Martino ha stimato di averli a disposizione entro due mesi, ma a pioggia stanno arrivando i primi risultati. E sono molto confortanti per gli inquirenti, mentre nuvole nere sembrerebbero in arrivo sul cielo di alcuni indagati. In primis il laziale Stefano Mauri, l’ex genoano Omar Milanetto, il leccese Daniele Corvia e il giocatore del Sassuolo Daniele Quadrini. Ma a tremare potrebbero essere in molti secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport.

Gli accertamenti richiesti non erano casuali. Prendiamo il caso di Mauri e Milanetto: i magistrati hanno la certezza che alla vigilia Zamperini e Ilievski erano nei pressi di Formello, sede del ritiro della Lazio, e nell’albergo del Genoa, e che ci fu un nuovo contatto tra i giocatori e gli slavi subito dopo la sfida dell’Olimpico finita 4-2 e ritenuta combinata per la Procura. A questi elementi si sarebbero aggiunti nuovi e più importanti riscontri. Risulterebbero, infatti, ripetuti contatti telefonici tra le utenze dei giocatori indagati e gli zingari. Una di queste, in particolare, sarebbe decisiva per capire come mai Antonio Bellavista (sempre più ritenuto dagli investigatori «uomo di spessore») e Ilievski si trovassero a Milano nello stesso hotel dove Dainelli aveva deciso di festeggiare l’addio al celibato alla presenza di altri giocatori (compreso Milanetto) il giorno dopo Lazio-Genoa. Una schema che si ripete spesso in quella settimana e che porta a spostamenti e telefonate molto più che sospette anche nei giorni che portano a Lecce-Lazio. La stessa cosa, ma riguarda altri calciatori, avviene nei giorni che precedono altre due sfide dubbie come Napoli-Samp 4-0 e Bari-Samp 0-1. Non è da escludere che gli zingari abbiano trovato terreno fertile soprattutto sulla formazione doriana. Anche gli accertamenti bancari sarebbero interessanti. Così come le intercettazioni e i tabulati metterebbero nei guai Quadrini (squalificato per un anno la scorsa estate per omessa denuncia) e Corvia che al telefono spiega a un interlocutore: «Il mio avvocato mi ha detto che sono sotto controllo», ma poi non si preoccupa quando s’informa sulle modalità della prescrizione prendendo ad esempio il caso Inter sullo scudetto contestato.

Bisognerà comunque attendere almeno un mese per sapere se saranno confermate queste prime indiscrezioni. Se fosse così, la manovra a tenaglia nei confronti degli indagati avrebbe raggiunto lo scopo. Nel frattempo a Cremona è arrivata una richiesta precisa da parte della Procura di Bari: chiesti tutti gli atti che riguardano l’indagine che da due anni sta conducendo il procuratore Laudati (in pratica i verbali di Iacovelli, Masiello, Carobbio e Gervasoni). Nella lettera si solleva un conflitto territoriale, ricordando come le ipotesi di reato si sarebbero consumate nel capoluogo pugliese e che la precedenza andrebbe a Bari per via del 416 bis (l’associazione per delinquere di stampo mafioso).

Impostazioni privacy