Morosini, Muamba: salvato da un «sistema» nato con Mourinho

 

 

MOROSINI MUAMBA MOURINHO – L’auto parcheggiata davanti ad uno degli ingressi dello stadio Adriatico ha ritardato i soccorsi a Piermario Morosini che purtroppo è deceduto sul campo durante la partita del suo Livorno contro i padroni di casa biancoazzurri. Ma se l’ambulanza fosse stata all’interno dello stadio come avviene in Inghilterra probabilmente i soccorsi sarebbero stati più celeri. Infatti in ogni stadio della Premier League è presente un unità di primo soccorso ma soprattutto strutture adeguate come ambulanze dotate di defibrillatori. La data che ha cambiato l’attenzione e la sensibilità del mondo sportivo inglese risale al 14 ottobre 2006. Si gioca Reading contro Chelsea quando uno sconsiderato intervento in ritardo di Stephen Hunt su Petr Cech provoca al portiere ceco un grave trauma cranico. Sanitari in campo, grande spavento. Alla fine Cech se la caverà con un lungo stop e l’obbligo di giocare per il resto della sua carriera con un caschetto protettivo. José Mourinho a fine gara si lamentò duramente della lentezza dei soccorsi e soprattutto della mancanza di un’ambulanza a bordo campo. Una prassi normale in Portogallo, spiega Mourinho, ma non nella ricca Inghilterra. Da quel giorno in poi, il campionato inglese si è però adeguato. Ed infatti qualche settimana fa in occasione dell’arresto cardiaco capitato al centrocampista Fabrice Muamba, proprio i mezzi di sicurezza presenti all’interno dello stadio hanno salvato il giocatore del Bolton.

 

Giacomo Novara – www.calciomercatonews.com

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