Morte Morosini: si inasprisce la polemica per il mancato uso del defibrillatore

MORTE MOROSINI ESAME GENETICO – La bara di Piermario Morosini ha raggiunto la sua Bergamo ma il centro della storia resta Pescara dove è stata effettuata l’autopsia che per il momento non ha chiarito le cause del decesso. Non sono da escludere altri esami, compreso quello del Dna. Intanto precedono le indagini. Sono state acquisite le immagini dei soccorsi a Morosini. Il tempo trascorso dal malore alla partenza dell’ambulanza è stato di 6’24”. L’elemento tempestività è legato naturalmente all’esito medico legale. Cioè alla possibilità che Morosini fosse ancora vivo nei primi minuti dopo il malore: l’autopsia non lo esclude. La polemica sul mancato uso del defibrillatore si è inasprita: la Procura ha acquisito un filmato di una trasmissione dell’emittente Rete8 in cui Marco Di Francesco, paramedico in servizio allo stadio, avrebbe detto che è stato il medico del Livorno Porcellini a impedirgli di usare il defibrillatore. Il Livorno risponde che «è irrispettoso verso la memoria di Piermario alimentare una corsa alla ricerca di responsabilità, che non deve essere fatta in modo mediatico ma scientifico, ed eseguito dalle autorità competenti». Intanto il presidente del Pescara, Daniele Sebastiani, accusa di «sciacallaggio mediatico che Pescara e il Pescara non meritavano». Per Sebastiani «in campo dopo un attimo c’erano tre medici e fra questi il professor Paloscia, primario dell’Unità Cardiaca dell’ospedale civile».

Stella Dibenedetto – www.calciomercatonews.com

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