Milan-Catania 4-2, le pagelle di Ziliani: Balotelli bounty killer, Flamini baciato dalla grazia, Pazzini feroce

MILAN CATANIA PAGELLE ZILIANI – Il noto giornalista Paolo Ziliani ha stilato le sue personali pagelle della sfida tra Milan e Catania, terminata con il punteggio di 4-2 in favore dei rossoneri. Ecco di seguito tutti i voti pubblicati su sportmediaset.it.

BOATENG, voto 7+. Se al suo primo anno di Milan il Boa sfornava ciambelle tutte – rigorosamente – col buco, da un bel pezzo gli tocca soffrire. Anche quando gioca paurosamente bene, da vero ciclone quale sa essere, quando vuole, come contro il Catania. Nel primo tempo fa tre cose bellissime: la bomba di sinistro al volo (su assist di petto del Faraone) che quasi spacca la traversa; la girata di testa, su angolo di Nocerino, con palla alta di poco; e a un minuto dalla fine, finalmente in modo produttivo, l’assist di petto (su cross da destra di Abate) a favorire la battuta al volo di Flamini, nel cuore dell’area, per il gol dell’1-1. Nel secondo tempo è sempre lui ad infiammare la contesa contagiando, positivamente, i compagni, specie dopo lo shock dell’1-2 firmato Bergessio. Uragano.

LEGROTTAGLIE, voto 6,5. Al pronti-via, quando la palla gli sbatte sul braccio, in area, dopo deviazione fortuita di Marchese, da buon cristiano recita una giaculatoria chiedendo l’intercessione dell’Altissimo: preghiera esaudita (Massa opta per l’involontarietà). Rinfrancato nel morale e nello spirito, fra’ Nicola decide di andare all’attacco, al minuto 29, su una punizione da 30 metri di Lodi; e sulla palla messa in mezzo dal talentuoso compagno, completamente dimenticato da Mexes salta indisturbato tra Bonera e Boateng e infila Amelia, di testa, per il sorprendente 1-0 del Catania (primo tiro, primo gol). In avvio di ripresa, brividi per un contatto in area con El Shaarawy che cade a terra: altra giaculatoria, l’arbitro fa proseguire. Litiga molto, anche con l’arbitro che lo ammonisce: urge confessione con 3 Pater Ave Gloria. Peccatore.

BALOTELLI, voto 7. Causa squalifica per insulti assortiti agli arbitri non gioca da un po’: e che muoia dalla voglia di farlo lo si vede fin da subito. Al minuto 2, in dribbling, si procura una punizione dal limite; al minuto 5 scocca il primo tiro (destro dal limite, fuori di poco); al minuto 16’, su splendida palla messa in mezzo da Boateng, in spaccata a due passi da Frison non ci arriva per un millimetro. Mentre al 41’ è strepitoso il portiere del Catania a volare ad altezza incrocio deviandogli in corner una punizione-bomba delle sue. Il gol che non arriva lo innervosisce di brutto, tant’è che Massa – dopo plateale protesta – non può non ammonirlo. La rabbia che ha in corpo gli fa esplodere, al minuto 74, il tiro da fuori che cambia volto al destino del Milan (Frison non trattiene, Pazzini fa il 2-2, e di lì a poco farà pure il 3-2). Nel finale, al minuto 90, una gioia anche per lui: Izco lo sgambetta in area, calcio di rigore, e Supermario – lo sapete – non sbaglia mai. Sono 15 su 15. E 4-2 per il Milan. Bounty killer.

FRISON, voto 7. Debutta in serie A nientemeno che a San Siro, il 25enne portiere ex Vicenza ed ex Frosinone, ma l’emozione – se c’è – non si vede. Anzi. E’ bravo e fortunato il numero 1 del Catania, che Maran schiera in porta per la squalifica del “boxeur per caso” Andujar. Il tuffo ad intercettare, a mano destra aperta, la sassata su punizione di Balotelli (41’) è una meraviglia. E incassato senza colpa (44’) il gol del pareggio di Flamini, in avvio di secondo tempo il portiere è bravo dapprima ad andare in tuffo, sempre a mani aperte, a deviare un destro in corsa di El Shaarawy; poi a opporsi a Montolivo che cerca il 2-1 con fulmineo tocco sottorete su azione d’angolo. Nel finale non ce la fa a trattenere la bomba da fuori di Balotelli e Pazzini fa il 2-2. Stessa cosa sul gol del 3-2 del Pazzo: qui però, sulla precedente botta ravvicinata di El Shaarawy, sulla quale è bravo ad opporsi, senza alcuna colpa. Abile e arruolato.

FLAMINI, voto 6+. Che questi siano tempi di grandi cambiamenti, e sommovimenti, vedi i due Papi in Vaticano che non si vedevano da secoli, è sotto gli occhi di tutti; ma certo, vedere Flamini lo Scarpone trasformarsi all’improvviso in bomber inesorabile e cecchino infallibile del Milan sembra un po’ troppo. Ma così è. Terzo gol nelle ultime 3 partite per il 29enne francese: uno che la porta l’ha sempre vista con il binocolo (3 reti nelle prime 4 stagioni in rossonero, 3 reti nelle ultime 3 partite giocate). La prodezza – destro al volo su assist di petto di Boateng con palla ad infilarsi angolatissima – nobilita la solita prestazione da mulo, con le consuete tambureggianti incursioni a testa bassa, fatte col paraocchi, senza grosso costrutto. Naturalmente, ammonito. Baciato dalla grazia.

EL SHAARAWY, voto 6+. La cosa più bella del suo match: la penetrazione in area sulla sinistra, al minuto 32, sullo 0-1, con palla sventagliata in mezzo a dar vita ad un gigantesco flipper con tiri a ripetizione dei compagni (quello di Flamini il più pericoloso) tutti incredibilmente respinti dai birilli rosso azzurri. Detto che la sua vena di bomber pare essersi inaridita, senza grossi danni per la squadra grazie a Balotelli e – contro il Catania – Pazzini, il Faraone entra in qualche modo nell’azione che spiana al Milan la strada della vittoria: stop in corsa e tocco di destro che Frison è bravo a respingere, purtroppo per lui proprio sulla zampa di avvoltoio-Pazzini. A 10 minuti dalla fine Allegri lo toglie: lui ci rimane male, come sempre. Fioco.

BERGESSIO, voto 6+. Al minuto 65 mette la firma sul gol che sembra spedire il Diavolo all’inferno (e Firenze in paradiso): cucchiaio in corsa, col sinistro, a scavalcare Amelia in uscita dopo splendida assistenza di Barrientos, che lo libera al tiro indisturbato. Un tiro, un gol: niente male per il 28enne centravanti che giocò, anche, per la squadra più amata dal Papa, il San Lorenzo de Almagro, proprio come Barrientos, suo cavalier servente. Implacabile.

PAZZINI, voto 8. Indice di produttività: massimo. Provateci voi a entrare in campo al minuto 66 e a ritrovarvi, 10 minuti dopo, con 2 gol all’attivo. Gol che per il Milan significano Champions League ancora in mano e senza i quali, adesso, infurierebbe la bufera. Invece no. Sul 2-1 per il Catania entra Pazzini e il Milan passa dal dramma all’estasi. Lui, come un falco, realizza due gol in fotocopia raccogliendo e ricacciando in rete prima un pallone non trattenuto da Frison su stecca di Balotelli, poi (vedi sopra) su tiro di El Shaarawy. Come diceva il titolo di quel famoso film: all’inferno e ritorno. Feroce.

MILAN (4-3-3). Amelia 6; Abate 6, Mexes 5, Bonera 5,5, De Sciglio 6-; Flamini 6+, Montolivo 6, Nocerino 5,5 (dal 66’ Pazzini, 8); Boateng 7+ (dall’87’ Niang, s.v.), Balotelli 7, El Shaarawy 6+ (dall’80’ Muntari, s.v.). Allenatore Allegri 6,5.

CATANIA (4-2-3-1). Frison 7; Izco 6,5, Legrottaglie 6,5, Rolin 6, Marchese 5,5; Lodi 6+, Almiron 5,5; Barrientos 6, Castro 5,5, Gomez 6; Bergessio 6+. Allenatore Maran 6.

ARBITRO: Massa 7.

Luca Iannone – www.calciomercatonews.com

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