Caso Miccoli, la Gazzetta: “Torni all’albero di Falcone, si inginocchi e chieda perdono”

CASO MICCOLI – Luigi Garlando, nel suo commento per la Gazzetta dello Sport, ha parole dure nei confronti di Fabrizio Miccoli, finito nell’occhio del ciclone per gli insulti rivolti a Giovanni Falcone: “Sarebbe opportuno che la carriera di Miccoli, ora senza contratto, fosse finita qui e che il governo sportivo intervenisse per interdirlo dai pubblici uffici di calciatore. Lo sport è un esercizio di legalità e, indirettamente, una forma di educazione per i giovani che prendono a modello i campioni. Chi sta dalla parte dei boss mafiosi non può farne parte. Dopo quello che ha detto, Miccoli infangherebbe qualsiasi maglia. Miccoli ha pure partecipato a una partita del cuore in ricordo di Falcone e Borsellino. A ripensarci, torna in mente l’invettiva di Rosaria Schifani, vedova dell’agente di scorta Vito caduto a Capaci, che si rivolgeva ai mafiosi nascosti in chiesa durante il funerale del marito. «Io vi perdono, ma dovete inginocchiarvi». Il posto migliore per farlo sarebbe davanti all’albero Falcone di via Notarbartolo, la magnolia che sorge dava all’ex abitazione del magistrato, diventata negli anni un simbolo di resistenza civile. Molte scolaresche in pellegrinaggio lasciano biglietti con scritto: «Grazie, porteremo avanti le tue idee con le nostre gambe», «Sconfiggeremo noi la mafia». Verbi al futuro, il tempo della speranza, che è la grande eredità che ci ha lasciato Falcone. In un’intercettazione Miccoli dà appuntamento al figlio del boss: «Vediamoci davanti all’albero di quel fango di Falcone». Ecco, Miccoli ci torni a quell’albero, lasci due righe di scuse, si inginocchi e poi ne riparliamo”.

Stella Dibenedetto – www.calciomercatonews.com

 

 

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