Napoli, De Laurentiis contro sceicchi e russi: “I vari Psg e City sono dei giocattolini”

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NAPOLI DE LAURENTIIS – Aurelio De Laurentiis, sempre senza peli sulla lingua, lancia la sua crociata personale contro sceicchi e magnati russi che continuano ad investire nel calcio utilizzando i club per i loro scopi e gestendoli in maniera non conforme alle regole. Domani il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, parteciperà alla riunione dell’Eca in programma a Ginevra, l’associazione dei top club europei presieduta dall’ex attaccante dell’Inter Karl-Heinze Rummenigge. Alla vigilia di questo speciale appuntamento, De Laurentiis ha rilasciato un’intervista esclusiva al quotidiano Il Mattino: “Per attuare delle riforme nel calcio bisognerebbe delegare ai pochi al di sopra di ogni sospetto che si comportano da industriali del calcio. Demandiamo al Bayern, al Borussia, al Napoli, alla Juventus, – ha affermato – ad alcuni club che hanno abbracciato la filosofia del signor Platini del fair play finanziario, quella per cui devi avere i conti a posto per accedere a tornei che creano fatturato”.

“Invece – ha tuonato il numero uno del Napoli – gli oligarchi russi e gli arabi si sono inventati modalità apparentemente corrette, in realtà scorrettissime, per finanziare a dismisura i propri club. Il Chelsea, il Manchester City e il Paris Saint Germain per loro sono dei giocattolini”.

Se il calcio è un’industria, allora bisogna considerarlo come tale. In Italia almeno il sessanta per cento di noi lo pensa, in alcuni paesi europei no. – ha spiegato il patron azzurro – E quindi nelle riunioni difficilmente si approda a cambiamenti capaci di stravolgere il passato in modo positivo. Si cerca di mantere lo status quo. Ci riuniamo per discutere del nulla. Il che mi diverte pure, voglio vedere fino a che punto arrivano”.

“Già mi immagino le discussioni, le lotte intestine… – ha rincarato la dose il presidente azzurro – all’origine delle associazioni di categoria, di tutti i settori, c’è un grossolano misunderstanding: sembrano nate per tutelare con intelligenza il lavoro degli associati, in realtà servono solo per dare immagine,potere politico e ufficialità alle dichiarazioni di chi li rappresenta”.

“Da 45 anni lo vedo nell’Anica, l’organismo che riunisce i produttori, dove si fanno ancora discorsi preistorici, l’ho visto nel calcio per quanto riguarda la Lega. – ha concluso De Laurentiis nel suo ragionamento – E ho potuto appurarlo anche nell’Eca:perché invece di lasciare spazio a quei pochi illuminati che hanno la capacità di vedere i problemi al cento per cento e di creare modelli di gestione per tutti, si ricerca il potere della rappresentatività, mantenendo in piedi un carrozzone. Come s idice:più siamo, più si fa ammuina”.

Stella Dibenedetto – www.calciomercatonews.com

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