Juventus, Moggi non ci sta: “E’ sempre la stessa storia: la Juve gioca in 12!”

moggi

JUVENTUS MOGGI – La Juventus ha schiantato il Napoli e sono tornate alla ribalta le polemiche arbitrali. I bianconeri sono stati di nuovo accusati di ricevere favori arbitrali non solo per aiutarla nella vittoria ma anche per sfavorire i pretendenti allo scudetto, in questo caso la Roma. Luciano Moggi, a tal proposito, sbotta: “Se a Salerno gruppi di tifosi obbligano la Nocerina a non giocare con la Salernitana, e ci riescono; se in casa Roma già si grida al complotto perché l’arbitro non ha concesso un rigore che ‘forse?’ c’era; se per aver sbagliato un millimetrico fuorigioco in Juve-Napoli (da annullare il goal di Llorente) si crocifigge l’assistente; se i tifosi si offendono vicendevolmente con striscioni che non avrebbero ragione di esistere negli stadi: ciò significa che il calcio, che da tempo non è più divertimento ma solo business, è arrivato al crocevia”.

Moggi va al punto: “La Juve è ancora tirata in mezzo, colpevole di essere la più forte, di saper vincere e dare spettacolo e aver messo a nudo le pecche del Napoli. Se poi Benitez gioca spesso in dieci perchè Hamsik da troppo tempo è diventato più osservatore che calciatore, questo poco importa: basta dire che la Juve gioca in 12, arbitro compreso…”.

Questa è una vecchia storia culminata poi in Calciopoli, con accuse a due dirigenti che sapevano fare le squadre, amministrare e perfino dare un contributo importante anche alla Nazionale campione del mondo 2006″.

Moggi, poi, manda un saluto ai suoi nemici: “Chi erano i cecchini? Quelli che non sapevano e non sanno fare le squadre, quelli che non sapevano e non sanno amministrarle (facendo spendere all’azionista di maggioranza quello che alla Juve veniva dato invece come contributo annuale): è facile individuarli, sono quelli che stanno sparendo dal calcio e qualcuno che addirittura ha preferito emigrare all’estero…”.

Stella Dibenedetto – www.calciomercatonews.com

Impostazioni privacy