Psg, Verratti si racconta: ‘Orgoglioso del paragone con Pirlo. La Juventus può farcela col Real’

FC Sochaux Montbeliard v Paris Saint-Germain FC - Ligue 1

Marco Verratti, in una lunga intervista al Corriere dello Sport, ha espresso tutto il suo orgoglio per essere paragonato ad Andrea Pirlo: “Essere accostato a lui è sempre stato motivo d’orgoglio. E’ chiaro che la pressione aumenta però: se fai un errore sono tutti pronti a fartelo notare. Il paragone però mi spinge ad andare avanti, perchè sai che stai percorrendo la strada giusta. Io do sempre il massimo, poi capita la partita negativa. Fortunatamente gestisco bene la pressione e cerco solo di concentrarmi sul campo”.

Sulla sua posizione in campo: “La posizione di partenza non fa differenza ma piuttosto l’applicazione nel gioco. A Parigi gioco mezz’ala, ma a volte mi sposto regista o vado a recuperare palloni in difesa. Con Conte invece ognuno ha il suo ruolo prestabilito e deve mantenerlo. Il gioco che facciamo al PSG con Blanc, si addice di più alle mie caratteristiche. Diciamo che ha trovato il giusto compromesso”.

Con Zeman a Pescara invece…: “E’ l’allenatore ideale per ogni giovane. Oltre a farti capire qual è il tuo ruolo in campo, ti trasmette le giuse motivazioni. E poi vuole sempre di più e non è mai soddisfatto al 100%. Ciò per un giovane è importante perchè ti riporta con i piedi per terra”.

Dal Pescara al PSG: “Si e sapevo che non sarebbe stato facile, ma tutti mi hanno aiutato. Anche il fatto che nello spogliatoio del PSG si parlasse italiano è stato importantissimo. Una mia grande paura era sentirmi solo e non ritrovare uno spogliatoio come a Pescara, dove con i miei compagni di squadra, trascorrevamo anche fuori dal campo tanto tempo insieme. Invece mi sono ambientato subito proprio grazie ai nuovi compagni che mi hanno fatto sentire uno di loro immediatamente e mi hanno trattato come un fratello minore. Ognuno mi ha dato qualcosa a livello di personalità ed esperienza. Oggi il tempo libero lo passo con Lavezzi, Pastore e Ibrahimovic. Credo che questi rapporti incidano anche in campo”.

Bene in Ligue 1, deludente in Europa. Cosa manca a questo Psg? “Non è facile costruire subito con tutti quegli arrivi. Ma già il primo anno abbiamo dimostrato di essere una grande squadra e di giocare bene vincendo subito in Francia. Adesso ci serve fare quel salto di qualità per avvicinarci ai top club europei anche in Champions. Ci vuole tempo, anche perchè abbiamo di fronte squadre come Real Madrid, Bayern Monaco e Barcellona che questo progetto lo hanno iniziato prima di noi. In tre anni comunque abbiamo fatto molta strada”.

Anche in Ligue 1, si punta molto sui giovani: “Ciò che manca da noi è la fiducia. Qui in Francia o anche in Gemania, se si punta su un giovane, lo si fa anche si fanno errori. Anche se a volte la colpa è dei ragazzi stessi che si sentono subito arrivati. In Serie A poi, non ci sono più grandi campioni come Zidane e Ronaldo, ma le coppe dimostrano che il livello è altissimo. Spero in una finale Napoli-Fiorentina, almeno la Coppa tornerà sicuramente in Italia. Per la Juve è difficile, anche se credo che ormai non abbiano più nulla da perdere. Sono partite che se giochi senza pressioni puoi fare risultati sorprendenti.E’ un sogno ed i sogni sono fatti per essere realizzati. Io spero ce la facciano per i miei compagni che giocano lì”.

Stella Dibenedetto – www.calciomercatonews.com

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