Semplicemente Josè Mourinho: le 15 frasi che lo rendono lo Special One!

Mourinho

Josè Mourinho ha appena vinto il titolo d’Inghilterra con il Chelsea. Un ulteriore sigillo alla carriera del tecnico portoghese che è sempre più uno special one. Ci sono almeno 15 frasi pronunciate da Josè Mourinho e che sono ormai entrate nella storia. Ecco quali sono raccolte dal Corriere dello Sport:

1. «Abbiamo i top player e, permettetemelo, abbiamo un top manager. Non datemi dell’arrogante ma sono campione d’Europa e penso di essere uno speciale». Nel 2004, nella prima conferenza stampa da allenatore del Chelsea. José Mourinho si presenta così alla stampa inglese: da allora, sarà per sempre ‘The Special One’, in omaggio o in spregio alla sua spavalderia. «We have top players and, sorry if I am arrogant, we have a top manager. Please don’t call me arrogant, but I am European champion and I think I am a special one».

2. «Se avessi voluto un lavoro tranquillo sarei rimasto al Porto. Una bella poltrona blu, la Coppa dei campioni, Dio, e dopo Dio io».

3. «SI, MA IO NON SONO PIRLA» – 3 giugno 2008, conferenza stampa di presentazione come nuovo tecnico dell’Inter. A Mou, un giornalista inglese rivolge una domanda maliziosa sul possibile ambientamento di giocatori del Chelsea in Italia, per strappargli una rivelazione di mercato: la replica conquista tutti.

4. «ZERU TITULI» – «Non si parla di una Roma con grandissimi giocatori, tanti che avrei voluto avere con me, e che finirà la stagione con zerou tituli. Non si è parlato di un Milan che finirà la stagione con szerou tituli. Con giocatori, tradizione, cultura vincente, tutto quello di cui si ha bisogno per vincere titouli». È il 3 marzo 2009 quando, da tecnico dell’Inter, si scatena in conferenza stampa: accuse di «prostituzione» e «manipulazione» sempre «intellectuale» ai giornalisti, poi seguite dall’indimenticabile frase.

5. «Lo Monaco? Io conosco Monaco di Tibete, Monaco Montecarlo, Bayern Monaco, Grand Prix di Monaco…Se qualcuno Monaco vuole essere conosciuto perché parla di me, mi deve pagare».

6. «Ho sentito subito il rumore dei nemici. Mi piace tanto. Questo mi piace»

7. «È giovane, intelligente, umile, per me sarà un piacere aiutarlo a crescere. Se ti alleni con Zanetti e Cambiasso e non migliori hai un solo neuronio e il nostro nuovo centrocampista ne ha milioni. Se lavori con esempi fantastici con Zanetti, Cordoba, Materazzi, Samuel puoi solo migliorare. Se qualcuno lavora con questa gente e non impara allora vuol dire che ha un solo ‘Neuronio’ e pure un po’ infortunato». Così Mourinho, alla presentazione di Mariga a inizio febbraio 2010 stronca indirettamente Balotelli, che attaccherà anche anni più tardi quando passerà al Milan: «Quando lui giocava all’Inter già la indossava nei ristoranti la maglia del Milan…Chissà, lui sarà felice ma per noi interisti non è un problema. Nessuna sensazione. Zanetti con la maglia del Milan sarebbe una catastrofe, Balotelli non è un problema»

8. «Ci sono tanti allenatori che hanno vinto la Champions più di una volta, Ferguson e Carlo Ancelotti due, ma c’è anche un solo club che vinceva una finale 3-0 e l’ha persa». Primo Aprile 2009, la stoccata ad Ancelotti. Dopo un derby vinto 2-0 nel 2010 e terminato in 9 commenterà: «Abbiamo dimostrato che potevamo perdere questo derby solo con 6 giocatori, perché con 7 vincevamo uguale».

9. «Cruijff? Non voglio che mi insegni come si fa a perdere 4-0 una finale di Champions League perché non voglio impararlo», rispondendo alle critiche mosse dalla leggenda olandese a proposito del modo di giocare delle sue squadre.

10.  «Non si può fare il Triplete ogni stagione. Ma io ci sono riuscito due volte e direi che due volte è un bel po’»

11. «Wenger è uno specialista in fallimenti. Se dopo otto anni alla guida del Chelsea non avessi vinto nulla, me ne sarei andato senza tornare»

12. Il 2011 è l’anno dei sette Clasicos, sette sfide che vedranno il Barcellona imporsi nella Liga, in Supercoppa e soprattutto in Champions, lasciando ai rivali solo la Coppa del Re. Dopo il 2-0 rimediato nell’andata europea, con Pepe espulso, Mou mette in scena una conferenza stampa nella quale continua a chiedersi il perché il Barça sia favorito dagli arbitri. il Por qué mourinhiano diventa un simbolo per tifosi e avversari.

13. «If you want, you can make a silence very noisy. If I was a journalist, from silence I could make lots of words». Dopo una squalifica a Diego Costa e la mancata sanzione a Wenger per averlo spintonato, Mourinho si rifugia nel silenzio con i media. Un silenzio che fa rumore.

14. «Pressione? Non c’è pressione in testa alla classifica. La pressione è essere secondi, o terzi, quello ti provoca pressione»

15. «La mia vita consiste nell’essere sempre un passo avanti». Il claim è “My life is about keeping one step ahead”, è la frase detta da Mou in una pubblicità storica che venne diffusa anche in Italia.

Stella Dibenedetto – www.calciomercatonews.com

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