Calcioscommesse, scandalo Catania: truccate 5 o 6 partite

Torino FC v Calcio Catania - Serie A

Nuovo scandalo calcioscommesse che ha coinvolto il Catania. Il presidente Pulvirenti è stato arrestato. Gli inquirenti, nella sala stampa della Procura distrettuale di Catania, hanno spiegato i dettagli dell’indagine:

Il Procuratore Sardi: “Riteniamo che gli elementi raccolti indichino che almeno cinque partite, o forse sei, siano state truccate attraverso il pagamento di somme di denaro a giocatori. Vi sono altre persone indagate, ma per il momento non diamo i nomi. Non è corretto apprendano l’esistenza del procedimento attraverso la stampa. Da aprile a maggio: Varese Catania 0-3, Catania-Trapani 4-1, Latina-Catania 1-2, Catania-Ternana 2-0, Catania-Livorno 1-1 e si lavora su Catania-Avellino 1-0. Le persone che hanno già ricevuto le informazioni di garanzia sono: Pietro Lo Monaco, proprietario del Messina Calcio, Fabrizio Ferrigno, direttore sportivo, Alessandro Failla sempre del Messina, Alessandro Bernardini calciatore del Livorno, Riccardo Fiamozzi del Varese, Luca Pagliaruro del Trapani, Antonino Daì del Trapani, Bruscagini del Latina“.

Il Questore, Marcello Cardona: “Un’indagine importante che ha evidenziato purtroppo attività di corruzione molto importanti nel mondo del calcio. E’ stata un’indagine estremamente complessa nella quale abbiamo impiegato diverse decine di uomini d’intesa con la Polizia di prevenzione perché nel territorio italiano abbiamo dovuto seguire diversi spostamenti di diverse persone proprio per l’attività di pagamento. Volevo solo precisare che l’indagine è nata da una denuncia del presidente del Catania per motivi di preoccupazione riguardo la tifoseria e motivi di preoccupazione fisica. Da questa indagine se ne è passata ad un’altra perché si sono acquisiti questi argomenti molto importanti. Va precisato che Lo Monaco è sotto indagine per un’altra questione separata dal Catania: per Messina-Ischia Isola Verde emersa nell’ambito delle indagini”.

Parla la Dottoressa Paglialunga, dirigente Digos: “L’indagine nasce all’indomani dell’ennesima sconfitta del Catania Calcio contro la Virtus Entella che fa sprofondare il club in coda alla classifica ed in piena zona retrocessione. Tradendo le iniziali aspettative di una promozione in Serie A. Le attività di indagnie ha subito evidenziato l’esistenza di un vincolo associativo stabile tra i soggetti che oggi sono destinatari dei provvedimenti cautelari personali e soprattutto questa organizzazione di mezzi e risorse per il raggiungimento di obiettivo comuni che abbiamo poi visto mutare nel tempo. Inizialmente, infatti, si è evidenziato quello che era un sospetto di combine nelle giornate precedenti alla partita col Varese. Abbiamo poi affrontato e approfondito anche l’indagine ed effettivamente dai colloqui intercorsi fra gli intercettati è emerso effettivamente l’esistenza della combine. L’operazione ‘I treni del gol’ trae spunto dal linguaggio usato nelle intercettazioni telefoniche dagli interlocutori che seguiva sempre uno stesso schema secondo il quale i treni in arrivo erano i giocatori da avvicinare o già avvicinati, gli orari di arrivano erano le maglie che gli stessi avrebbero indossato nel corso della partita. Si è consolidato quello che era il modus operandi degli associati che si articolava in due fasi: ideativa, che vedeva nel suo vertice il presidente Pulvirenti che dava l’avvio al sodalizio ed al tentativo di combine (molte volte riuscito), ed una fase finale nella quale avveniva la consegna del denaro che serviva al pagamento del calciatore oggetto di corruttela. Ci tengo a precisare che l’attività è stata supportata, integrata dai servizi di osservazione diretta e di videoregistrazione delle fasi salienti di questa indagine. mi riferisco in particolare alla fase in cui uno degli associati giungeva alla destinazione finale. Il president Pulvirenti una volta che aveva l’ok di Impellizzeri, il soggetto che finanziava il gruppo, immediatamente contattatava Delli Carri affinché contattasse Di Luzio, da lungo tempo conosciuto da Delli Carri in virtù della presenza nel Pescara Calcio di entrambi come dirigenti. Si tratta di amici, soggetti che hanno un rapporto datato nel tempo. Una volta che Delli Carri contattava Di Luzio, egli a suo volta contattava Arbotti, procuratore sportivo e agente fifa, che era colui che effetivamente vantava quei rapporti e quelle conoscenze che gli permetteva di contattare i giocatori che erano sensibili alle offerte di denaro. A questo punto l’Arbotti una volta attivato in questo senso ed individuati i calciatori si interfacciava di nuovo con Delli Carri per dare risposta definitiva sui calciatori avvicinati. Pulvirenti, acquisita la notizia, ne dava comunicazione a Impellizzeri che come agenti di scommesse online attivava la sua rete a disposizione per le scommesse non solo in Sicilia ma anche oltre. Lo abbiamo riscontrato per almeno cinque partite, mentre per una sesta le indagini sono in corso”.

Stella Dibenedetto – www.calciomercatonews.com

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