Campionato: l’editoriale di Arrigo Sacchi, tra scudetto e violenza

ROMA – È terminato uno dei campionati più imprevedibili ed emozionanti. Ha vinto meritatamente l’Inter, ma onore alla Roma che ha lottato fino all’ultimo. Grazie ai giallorossi e agli impegni di Champions il torneo è stato incerto, a compensazione di un livello tecnico-tattico non elevato. Eccezion fatta per gli uomini di Mourinho, gli unici promossi a livello internazionale. In quest’annata i nerazzurri sono cresciuti enormemente nel gioco. Il lavoro psicologico, tecnico e tattico di Mourinho è stato straordinario: la squadra ha sempre più autorità, convinzione e qualità. Al di là del risultato della finale di Champions, quest’annata rimarrà nella storia. La Roma, partita fra incomprensioni e contestazioni, ha inanellato una serie incredibile di risultati. I giallorossi, guidati con sagacia e capacità da Ranieri hanno giocato un calcio forse meno spettacolare rispetto alla Roma spallettiana, ma più equilibrato ed efficace. In futuro, se vorranno vincere, dovranno avere per tutto l’anno la continuità e determinazione degli ultimi sei mesi. Il Milan di Leonardo centra il suo obiettivo e arriva terzo: ha giocato anche buone partite, ma è una squadra incompleta e con molti giocatori avanti con gli anni. Solo la bravura del tecnico, l’orgoglio, la qualità dei giocatori e l’esperienza dei dirigenti hanno evitato un tracollo. Ingiustificate e irriconoscenti le contestazioni a Berlusconi e società. Il club è vittima della propria generosità: i contratti onerosi e lunghi a molti giocatori ne stanno rallentando gli investimenti sui giovani, Berlusconi ha ragione a pretendere che il club vada avanti senza debiti e immissioni di soldi dall’esterno. La Samp va in Champions: è un premio straordinario per Delneri e dei suoi ragazzi. Ottimo il Palermo di Rossi e dei molti giovani: un esempio per il calcio italiano, più propenso all’utilizzo di giocatori esperti e costosi. Annata no per la Juve, ma la società è già al lavoro per il rilancio, come dimostrano l’ingaggio di Marotta e Delneri. Campionato negativo anche per la Fiorentina, che invece aveva ben figurato in Champions: preoccupa qualche incomprensione fra Prandelli e la società. Purtroppo il campionato italiano ha perso qualità individuale, che non è stata compensata da un gioco migliore. Difficile programmare e lavorare in un ambiente così turbolento. Ed è sempre più preoccupante il comportamento di una frangia di tifosi violenti, che gettano discredito sull’ambiente e allontanano le famiglie dagli stadi.

Fonte: Gazzetta dello Sport

La redazione di www.calciomercatonews.com

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