Mercato Milan: Capello ha rifiutato la panchina, ecco perchè

MILANO. Dopo Marco Van Basten – o chissà, prima ­, Fabio Capello. Dopo il no dell’olandese a guidare la pan­china del Milan (gentilmente mascherato con il proble­ma alla caviglia, ma poi confermato dalle dichiarazio­ni sulla necessità di investire per avere una squadra competitiva), si viene a sapere che pure l’ex amato Ca­pello ha risposto picche a Silvio Berlusconi e Adriano Galliani.
MOTIVI LEGALI Difficile stabilire temporalmente quando sia giunta la richiesta di disponibilità a Capel­lo, di certo però il gentile no dell’allenatore che fra il 1991 e il 1998 (con la parentesi al Real nel ‘96-97) ha ar­ricchito la bacheca di via Turati con 4 scudetti, 1 Cham­pions League, 1 Supercoppa europea e 2 italiane, è arri­vato per un doppio motivo. Principalmente quello “lega­le”, relativo al contratto del tecnico friulano con la Foot­ball Association come commissario tecnico della nazio­nale inglese. Fino a pochi giorni fa Capello era legato a doppio filo alla FA con un accordo alla “Mourinho”, ov­vero con la possibilità di separarsi reciprocamente con il pagamento di una penale. Queste clausole sono state tolte, ma Capello rimarrà un dipendente della FA fino al 2012 anche in caso di Mondiale fallimentare, visto che potrà essere sollevato dal ruolo di ct, ma non di dipen­dente della FA.
MOTIVI TECNICI Non è da escludere, però, Capello abbia fatto cadere nel nulla la proposta rossonera anche per altri motivi, più simili a quelli che hanno portato Van Basten a escludere di mettersi a disposizione del suo ex club. Motivi tecnici, economici, di opportunità (Ca­pello nel ‘97-98 fallì al ritorno da Madrid). Allenare il Milan nella prossima stagione sarà un’impresa non da poco. La società eviterà spese folli e la grande rivoluzio­ne scatterà nel 2011 quando – c’è da crederci – partirà una vera e propria caccia alla panchina rossonera.

Fonte: Tuttosport

La Redazione di Calciomercatonews.com

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