Mondiali+2010%2C+Rossi+contro+Lippi%3A+%26%238220%3BAvrebbe+dovuto+fare+come+Jacquet+e+Mourinho%26%238221%3B
calciomercatonews
/2010/06/25/mondiali-2010-rossi-contro-lippi-avrebbe-dovuto-fare-come-jacquet-e-mourinho/amp/
Categories: Archivio articoli

Mondiali 2010, Rossi contro Lippi: “Avrebbe dovuto fare come Jacquet e Mourinho”

MILANO – Ho sempre detestato chi sparla di calcio in un limitatissimo italiano, di norma usando a sproposito parole pesanti come ‘vergogna’ o ‘fallimento’, ma stavolta farne a meno pare dura. L’Italia, Campione del Mondo uscente, lascia il Mondiale già al primo turno se non con vergogna, certamente con disonore: è il peggior risultato dai tempi di Germania ‘74. Ero bimbo allora, ma ricordo nitidamente le partite con Haiti (3-1), Argentina (1-1) e con la grande Polonia (1-2) che ci eliminò nel girone eliminatorio, una squadra che con Tomaszewski, Deyna e Lato chiuse quel Mondiale addirittura al terzo posto! Ma i nostri reduci di Messico’ 70, vicecampioni del mondo uscenti, erano addirittura più chilometrati degli azzurri di oggi. E stavolta il nostro girone era decisamente più abbordabile: non credo che né il Paraguay, né la Slovacchia che ci ha giustiziato 3-2, possano arrivare in fondo: hanno già fatto più del previsto! Noi, come i nostri cugini francesi, vicecampioni del mondo, torniamo a casa da ultimi nei rispettivi gironi tra le beffe degli avversari.

Amarissimo il titolo sparato subito su internet da L’Equipe: “Italiani: all’inferno con noi!” Giusto così, perché la grandeur loro e la gloria nostra sono ormai storie per gli almanacchi. Ora è il tempo dei processi e l’imputato Marcello Lippi si è già autocondannato in diretta mondiale nel post-partita. Ha inevitabilmente ammesso le sue colpe in conferenza-stampa con la serenità tipica di chi ha sempre fatto molta fatica ad accettare le sconfitte. Tra l’altro le sue parole di circostanza sono state disturbate a tratti dai cori a squarciagola degli slovacchi provenienti dagli spogliatoi dell’Ellis Park di Johannesburg. Ora ognuno dice la sua: con Balotelli sarebbe stata tutta un’altra cosa, come con Cassano o con Ambrosini. In questi casi gli assenti sono i veri vincitori, ma l’Italia è quella che ha perso, quindi rifiuto quest’inutile masturbazione dialettica, tra l’altro per nulla consolatoria. Altri cominceranno a discutere la direzione arbitrale dell’inglese Webb, lo stesso della finale di Champions League vinta dall’Inter a Madrid, rimarcando i dubbi sul gol annullato a Quagliarella o sulla respinta forse oltre la linea di Skrtel ancora su conclusione di Quagliarella. I dietrologi di professione si rammaricheranno addirittura per il palo di Montolivo con la Nuova Zelanda, ma siamo seri: in tre partite siamo finiti sotto tre volte e non ne abbiamo vinta neppure una. Mai era capitato in un Mondiale e in questi casi tornare a casa da ultimi nel girone è più che giusto.

La partita decisiva con la Slovacchia l’abbiamo giocata solo negli ultimi venti minuti, confidando nell’orgoglio tutto italico che alcuni chiamano forza della disperazione e altri stellone, ma non è bastato. Più serena e passionale la Slovacchia, due volte in gol con Vittek, una per tempo, prima che ci dessimo una sveglia e accorciassimo con Di Natale. Nel finale slovacchi ancora avanti con Kopunek e gol a tempo scaduto di Quagliarella, prima che Pepe sul fischio finale si mangiasse la palla del pareggio-qualificazione. Drammatici gli errori dei nostri sui gol avversari, da De Rossi sul primo a Chiellini sul secondo, a entrambi sul terzo. Scusate la breve digressione, ma voglio proprio vedere se dopo quel che si è visto ci sarà ancora qualche fenomeno paranormale che insisterà nel chiedermi perché nell’Inter Pentacampione d’Italia e Campione d’Europa con coccarda non giochino italiani! A parte Balotelli e Santon, potenzialmente tra i migliori giovani in circolazione, avete forse visto qualcuno in grado di far il titolare fisso nell’Inter? Il calcio italiano vive il suo momento storico di riflusso e alla fine il migliore in campo è parso ancora lo ‘stampellato’ Pirlo!

A Lippi quel che dovevo lo scrivo da due anni: mai avrebbe dovuto tentare di bissare il successo a Germania 2006. Non aveva la squadra per farlo e l’affetto per i calciatori che gli hanno regalato il successo più importante della sua carriera lo ha condotto nel tremendo tunnel della sopravvalutazione. Eppure la disavventura di Bearzot a Messico ‘86 dopo il trionfo a Spagna ‘82 avrebbe dovuto insegnargli qualcosa. Omaggio invece per l’ennesima volta chi se riesce ad andarsene all’apice del trionfo, resistendo alla tentazione del bis, come Aimé Jaquet dopo Francia ‘98 o come José Mourinho con l’Inter del Triplete. I veri grandi sanno quand’è il momento di uscire di scena, prima che siano gli altri a calargli in testa il sipario!

Fonte: Gianluca Rossi

La redazione di Calciomercatonews.com

Ruggieri

Share
Published by
Ruggieri

Recent Posts

Milan niente da fare, il giocatore ha già deciso

Niente da fare per il Milan, il giocatore ha preso la sua decisione: il suo…

5 mesi ago

Retrocessione Juventus: l’incubo diventa realtà

Non è un momento semplice per la seconda squadra bianconere: interruzione del progetto in caso…

5 mesi ago

Tegola Milan, macigno per Pioli: altro stop

Emergenza infortuni Milan: sale a quota 29 il numero degli infortuni di questa stagione della…

5 mesi ago

Tegola Inter: dopo Cuadrado, stop per un altro big

Brutte notizie in casa nerazzurra, arriva l’ennesimo stop per Simone Inzaghi alla vigilia della partita…

5 mesi ago

Juventus beffata: “L’Inter lo ha già preso”

Ennesimo derby d’Italia nel calciomercato: sembra fatta per la squadra di Simone Inzaghi, ma la…

5 mesi ago

Ennesima tegola per Allegri: 2023 finito per il big azzurro

Brutte notizie per il mister Massimiliano Allegri, che dopo i tre punti conquistati con la…

5 mesi ago