ROMA – Dopo aver travolto l’Inghilterra, la Germania si ripete con una prova ancora più esaltante: 4-0 alla favoritissima Argentina di Maradona. Il Mondiale ha trovato una protagonista straordinaria, che riscatta da sola un torneo fino ad ora noioso. Pochissimi, prima del Mondiale, potevano prevederlo: la nazionale tedesca, 6ª dietro all’Italia nel ranking Fifa, si è presentata con un gruppo di ragazzi, alcuni dei quali poco conosciuti (Boateng, Friedrich, Khedira), altri giovani di grande speranza ma lontani da una affermazione definitiva come Müller e Özil e giocatori discussi come Podolski, Mertesacker, Klose e Schweinsteiger. Mancava il campione affermato: Ballack era infortunato. Sono arrivati con tanti giovani interessanti, se ne ritorneranno con tanti campioni affermati. E una bella storia che premia il coraggio e l’innovazione del tecnico e di un ambiente sereno. Il 10 giugno ho fatto il viaggio per Johannesburg con il presidente della federazione tedesca che mi esprimeva i timori e la speranza di un mondiale almeno onorevole. Credo che sarà soddisfatto e stupito anche lui. Löw ha tradito l’ortodossia tedesca: mai si era vista tanta armonia, tecnica coraggiosa e moderna, velocità, fluidità di manovra, volontà ed entusiasmo. Un team unito da un filo invisibile che gli permette di muoversi a velocità supersoniche e trovare compagni sempre smarcati. Come in fase difensiva, i raddoppi, il pressing e la squadra corta sono una costante. Sono giovani che vogliono stupire sotto la guida illuminata di un tecnico che sta portando idee e mentalità diverse. Una squadra votata all’attacco con una punta, tre mezze punte offensive, due centrocampisti che sanno difendere e costruire e due terzini che difendono ed attaccano in continuazione. Questa non è una rappresentativa, è una vera squadra. I solisti di Maradona che potevano fare contro un’orchestra con tale spartito? Il calcio totale, l’esaltazione di un’idea innovativa e la voglia di stupire e divertire hanno trovato nella Germania un’interprete che lascerà il segno a prescindere dal risultato finale. In questo pazzo campionato del mondo dove sembrava che la vecchia Europa dovesse affondare trascinata dalle più famose nazionali (Italia, Francia ed Inghilterra), sono le giovani squadre di Germania e Olanda che con il loro calcio collettivo e fresco stanno sovvertendo tutti i pronostici. L’eliminazione dei fuoriclasse brasiliani e argentini, congiunta agli insuccessi delle più grandi stelle (Messi, Rooney, Ribery, Cristiano Ronaldo e Kakà) dovrebbero far capire a tutti che il calcio è uno sport di squadra e non uno spettacolo multiplo di talenti. Però non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire.
Fonte: Gazzetta dello Sport
Redazione Calciomercatonews.com
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