Calcio, Gerrard salva Fabio Capello con una doppietta

LONDRA, 12 AGO – Inghilterra nel segno di capitan-magia Steven Gerrard: con la sua doppietta all’Ungheria il centrocampista del Liverpool non solo evita alla nazionale una nuova umiliazione, ma salva anche la panchina di Fabio Capello. Questo il giudizio unanime della stampa britannica all’indomani dell’amichevole di Wembley, in cui i Tre Leoni, pur senza incantare, sono infine riusciti a imporsi sui magiari. Merito di Gerrard e dei suoi due gol nello spazio di quattro minuti che hanno capovolto il punteggio. La doppietta del centrocampista del Liverpool zittisce i critici e l’Inghilterra compie un passo verso la redenzione, titola il Guardian, che pure rimanda la nazionale a settembre, quando cominceranno le qualificazione europee. «Le reti di Gerrard hanno nascosto temporaneamente la prestazione ‘pedestrè della squadra, che manca di fluidità ed efficacia», commenta il quotidiano britannico. ‘Gerrard si comporta da capitano d’industria e solleva lo spirito di Wembley’, è l’apertura del Times, che celebra lo spirito indomito e le qualità di trascinatore del capitano. Sulla stessa linea il Daily Telegraph (‘Gerrard spinge l’Inghilterra sulla strada dell’espiazionè), che plaude anche alla serata del giovane portiere Joe Hart e di Adam Johnson del Manchester City, ma non nasconde più di una ‘perplessita« su Wayne Rooney, a secco con l’Inghilterra dal settembre 2009. Enfatica l’apertura del Daily Mail: ‘Sia gloria per Stevie G’. Secondo il Mail, il capitano dell’Inghilterra salva Capello, perchè senza i suoi due gol-capolavoro »l’Inghilterra rischiava di cadere in una seria, molto buia depressione«. ‘Boo Boo Saviour’ è il gioco di parole con richiamo alle vuvuzelas scelto dal Sun, che condivide l’analisi del Mail: ‘Gerrard salva l’Inghilterra e Capello dal licenziamentò: »L’Inghilterra sembrava destinata ad un’altra notte di mestizia dopo il fiasco mondiale prima di venire salvata dal suo capitano.

Fonte: Ansa

La Redazione di Calciomercatonews.com

Impostazioni privacy