VAN BASTEN MILAN IBRAHIMOVIC SOMIGLIANZA – Oltre ad assomigliarsi per capacità tecniche e di fascinazione dei tifosi, Marco van Basten e Zlatan Ibrahimovic si somigliano per un tratto della personalità: la totale mancanza di interesse per la comunicazione. Appartato e altero uno, un po’ più spaccone ma fondamentalmente sfuggente l’altro. Funzionava per Greta Garbo e funziona anche per loro, soprattutto per Marco, che è nato divo e non c’ha mai badato. Van Basten dopo aver lasciato (provvisoriamente) il mestiere di allenatore ha cambiato casa e quartiere di Amsterdam, non abitudini: parla poco e si nasconde di fronte alle chiacchiere del calcio e ai paragoni. Gioca a golf anche se i problemi alla caviglia aumentano e qualche tempo fa sono diventati tanto preoccupanti da costringerlo a un’altra operazione. Fa il commentatore della Champions League per una tv olandese e del Milan dice: «Sul piano del gioco c’è molto da migliorare» . Pensando alla gara con l’Ajax non è facile dargli t orto. Dopo Van Basten, in Italia c’è Van Ibra. «Ibrahimovic è un buon giocatore, ma fa la sua vita come io ho fatto la mia. E’ un giocatore importante per il Milan e spero per lui e per il club che tutto vada nel migliore dei modi e che arrivino tanti successi» . Questo Milan è simile ai suoi? «Mah, i paragoni in questo momento mi sembrano un po’ fuori luogo. Il Milan sta facendo delle belle cose ma non mi pare che mostri un gran gioco. Per il momento mi sembra che si occupino soprattutto di vincere le partite ed è giusto fare così. Poi quando i risultati saranno consolidati penseranno a giocare meglio, obiettivo che è sempre stato nei programmi del Milan» . Si parla tanto di Ibra-dipendenza rossonera. «Comeho già detto, è un giocatore fondamentale per la sua squadra. E in questo non c’è niente di strano» . Ma le somiglia? «Ogni tanto sì, mi rivedo in lui, soprattutto per la struttura fisica. Ibrahimovic ha una potenza formidabile, ma anche buona tecnica. Però continuo a pensare che paragonare due giocatori di epoche diverse sia difficile e piuttosto inutile» . Difficile anche se pensiamo al Palmares. Lei ha giocato l’ultima partita a 28 anni e ha vinto tanto in Europa: Coppe dei campioni, tre Palloni d’oro. Ibra ha 29 anni e ancora non ha conquistato nulla fuori dal campionato. Pensa che questa volta sia in grado di puntare anche alla Champions? «E’ logico che lo faccia perché è un giocatore di alto livello e sta facendo tanto per la sua squadra. Ibrahimovic ha influito in maniera straordinaria sui compagni e i risultati stanno arrivando, però è ancora presto per parlare di grande Milan, anche se i progressi sul piano del gioco si vedono. Il Milan è una squadra in crescita» . Passando dal Milan all’Inter e da un ex dell’Ajax all’altro, lei ha allenato a lungo Wesley Sneijder nell’Olanda e nel club di Amsterdam. E’ deluso perché non ha vinto il Pallone d’oro? «Deluso è una parola forte. Posso soltanto dire che l’annata di Wesley è stata speciale. Meritava di stare almeno fra i primi tre».
Fonte: Gazzetta dello Sport
La redazione di Calciomercatonews.com
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