Juventus-Inter, Nedved aizza la folla: “Dei nerazzurri non mi piace niente, sono juventino!”

JUVENTUS-INTER NEDVED – Ho scoperto la vita senza pallone, mi sto abituando ancora oggi. In Inghilterra, senza ritiri, insopportabili, sarei durato di più ma sono durato lo stesso. Mi occupo della mia famiglia, viaggio quando posso. Ma ora il presidente Agnelli mi ha voluto nel Cda della Juve. Non avevo previsto di rientrare nel calcio così presto. La proposta mi ha onorato, soprattutto perché non posso non aiutare un amico. Un anno fa all’inizio non frequentavo lo stadio, ero stanco. Però mio figlio Pavel è tifoso del Chelsea e della Juve e allora ho ripreso ad andare con lui. Dopo un bell’avvio è stata la stagione peggiore della storia: non esiste vederla così in basso. Ora ci credo, ma per carattere: io penso sempre positivo. Sarà dura, ma le cose facili non esistono. Di questa squadra apprezzo la compattezza, il gruppo e l’unità nei momenti difficili”. Juventus – Inter poteva essere ancora la sua partita se avesse ascoltato Raiola e Mourinho: “Non mi piace parlare delle cose che non si sono avverate. C’erano tante offerte, tra cui quella dell’Inter. Il mio manager ha cercato di convincermi a continuare la carriera. Non l’ho ascoltato. Meglio il presente. Il match con i nerazzurri? Non è mai stata una partita facile, ma dal 2006 è ancora più sentita. Io spero che sia una bella sfida sul campo, lasciamoli giocare e che ci facciano divertire, scordiamoci del resto. Sono convinto che ci sia un presidente come Agnelli che vuole battersi. Chi dovrebbe difendere la Juve e le sue ragioni se non i dirigenti? Non posso voler essere solo simpatico e non farmi valere, preferisco meno simpatia. Puoi anche non vincere, ma devi avere una mentalità vincente. Sono stato scelto anche per trasmettere questa idea, quella che avevamo nel gruppo storico”. Parole sante quelle pronunciate da Pavel che passa poi a parlare degli scudetti tolti. “Nella mia testa nessuno me l’ha tolto: strameritato, vinto sul campo. Lo sento mio, qualunque sia la decisione che prenderanno e che accetterò. Tutti quelli che abbiamo affrontato sanno quanto eravamo forti. Materazzi e lo scudetto 2002? Non so cosa rispondere. Noi li abbiamo vinti come li hanno vinti loro, io non li metto in discussione. Per me, al di là di favori o sfavori, quando uno vince è più bravo degli altri. Zanetti? A lui l’Oscar dell’avversario, un giocatore leale. Leonardo?Mi piace, è una persona intelligente che fa bene al calcio”. La nuova Juventus ha due uomini cresciuti col bianconero cui Pavel ha trasmesso la propria grinta: “Mi riconosco in Chiellini e Marchisio, presente e futuro. Per domenica ho fiducia nei nostri ragazzi. Massacriamoci di parole, ma in campo rispetto.. “L’Inter poteva essere la sua squadra ma Nedved è molto chiaro sulla società nerazzurra: “Cosa mi piace dell’Inter? Niente (ride ndr)Non ho nulla contro l’Inter, ma l’Inter rimarrà sempre l’Inter e io sono juventino. Il campionato lo vincerà il Milan. l’ho pensato subito quando hanno preso Ibra, quante litigate in allenamento con lui…”. L’ultima domanda del giornalista, Roberto Perrore, è se gli manca il calcio giocato. “Gioco ogni giovedì a calcetto. L’ultima partita è stata troppo cattiva. Ma io dico: se dobbiamo giocare, giochiamo sul serio. Andrea? Non ci sta mai a perdere, ma lo sapevo. Lo definirei un buon difensore, si fa sentire.

Fonte: Corriere della Sera

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