Milan-Napoli, squalifica Lavezzi, Jacobelli: “L’ingiustizia sportiva rovina la lotta scudetto”

MILAN-NAPOLI SQUALIFICA LAVEZZI JACOBELLI – No, così non va. L’ingiustizia sportiva e gli errori degli arbitri rischiano di rovinare una delle più entusiasmanti corse scudetto degli ultimi anni. Nel caso Lavezzi, il Napoli è stato vittima di un palese, trattamento discriminatorio: ma quando mai chi reagisce a una provocazione deve essere punito alla stessa maniera di chi lo provoca? L’argentino ha sbagliato ed è giusto che paghi, ma avrebbe dovuto pagare in misura minore rispetto a Rosi, punito con 3 giornate di squalifica. Invece, Lavezzi non gioca contro il Catania, il Milan, il Brescia e Mazzarri ha fatto bene a non mandarle a dire. E poi, le immagini esaminate dalla Corte di Giustizia Federale sono o non sono state le stesse che aveva visionato il Giudice Sportivo Tosel in prima istanza? Se l’avvocato Grassani, legale dei partenopei, asserisce siano state diverse, è giusto tutto questo? E perchè la Federcalcio, cioè il suo stesso collegio giudicante non sgombra il campo da ogni dubbio?

C’è di peggio, comunque, C’è il gol in oceanico fuorigioco segnato ieri sera a San Siro da Ranocchia che, per non essere solo, era pure accompagnato in macroscopica posizione irregolare da Thiago Motta. Ma come si fa a convalidare una rete del genere? Ma Celi e i suoi assistenti Carrer e Pugiotto, dove caspita erano? E avete visto con quale supponenza, con quale indisponenza, Celi ha respinto le sacrosante proteste dei cagliaritani? Dopo la partita, un signore qual è Donadoni ha evitato le polemiche. Il suo giocatore Davide Biondini no. “Abbiamo giocato in 11 contro 12 e sulla punizione battuta in fretta dall’Inter, lp’arbitro aveva detto che prima doveva fischiare lui”. Agazzi e Pisano confermano.

Adesso, per chiudere il cerchio della recita, aspettiamo soltanto si alzi Nicchi per dire che Celi è bravissimo; che, in fondo, l’errore l’hanno visto tutti e quindi non è il caso di drammatizzare. Che vale lo stesso discorso fatto per Morganti quando, a Palermo, negò uno scandaloso penalty alla Juve e, naturalmente, non venne messo a risposo a tempo indeterminato. Lasciamo stare il discorso della moviola in campo perchè, sino a quando c’è Blatter con Platini che gli tiene bordone, da questo pantano non si esce. Diciamo, invece, ancora una volta ad Abete, Beretta e Nicchi che il campionato è troppo bello perchè possa essere rovinato in questo modo. E che loro non possono restare a guardare, facendo finta di nulla.

Fonte: Quotidiano.net

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