Milan, Il vero Cassano non si è ancora visto e potrebbe partire dalla panchina

MILAN CASSANO – MILANO – Quella di domani sarà un domenica del tutto particolare per Antonio Cassano. Sarà il suo Bari, in­fatti, a presentarsi a San Siro per l’an­ticipo domenicale. A proposito, oggi, ‘pranzo’ a Milanello alle 9.30 e alle­namento alle 12,30, come ieri, in mo­do da adeguare il metabolismo dei giocatori all’orario. L’ex-sampdoria­no, proprio contro la formazione pu­gliese, in Coppa Italia (era il 20 gennaio), ha fatto il suo debutto dall’inizio con la ma­glia rossonera; adesso, invece, ancora non sa se sarà della partita o meno. O meglio, cova ancora qualche spe­ranza di strappare una maglia da titolare, anche se gli spif­feri provenienti da Milanello soffiano verso un’altra panchina. Inutile na­sconderlo, Cassano, oltre a questa do­menica, sta attraversando in genera­le un momento particolare, perché dopo gli exploit iniziali – tre assist nel giro di 40′, nelle sue prime due gare da milanista -, fatica ad incidere. Sembrava essersi ripreso contro il Parma, quando firmò pure la sua pri­ma rete, aggiungendo altri due pas­saggi vincenti, ma l’esibizione contro la Juventus (quando andò in campo solo perché Pato era stato fermato dalla febbre) ha riproposto un Fan­tantonio ancora alla caccia di se stes­so.

PESA L’INATTIVITA’ – C’è ben poco di strano, comunque, in quello che sta accadendo a Cassano. Quando si ri­prende dopo un lungo periodo di inattività (e l’ex-samporiano è rima­sto fermo per due mesi dopo la rottu­ra con il presidente Garrone), di so­lito si riparte con il piede pigiato sul­l’acceleratore, per poi pagare alla di­stanza, quando il fiato finisce per mancare, insieme alla brillantezza. Qualcosa di simile, peraltro, era ac­caduto pure a Pandev, circa un anno fa. Passato all’Inter a gennaio, dopo essersi allenato da solo per 6 mesi, l’ex-laziale partì subito a razzo, se­gnando tre reti nel giro di poco più di un mese. Poi, però, la fatica cominciò a farsi sentire e, pur continuando a giocare (era titolare anche nella fina­le di Champions), chiuse l’annata in affanno, preferendo dedicarsi a un lavoro oscuro, piuttosto che mettere in mostra le sue qualità. Per Fantan­tonio, le complicazio­ni sono ancora mag­giori. Innanzitutto perché il reparto of­fensivo rossonero ha un punto fisso, ovve­ro Ibrahimovic, mentre l’unico attac­cante in grado di rici­clarsi come trequar­tista è Robinho. Ciò significa che il posto a disposizione è soltanto uno e che per conquistarlo c’è da battere la concorrenza di Pato, il cui rendimen­to (Tottenham a parte) è in crescita.

RISORSA PREZIOSA – Inoltre, l’elimina­zione in Champions finisce, inevita­bilmente, per ridurre gli spazi. E non solo in attacco. Insomma, a Milanel­lo regna la competizione e gli allena­menti sono sempre intensissimi. Ieri, ad esempio, Allegri è stato costretto a fermare la truppa, dopo un brutto colpo ricevuto da Seedorf, chieden­do minore foga e aggressività. Con l’infermeria che si sta svuotando, per il tecnico rossonero rischia di essere complicato anche comporre la pan­china. Da questo punto di vista, però, Cassano è a posto. Lui, infatti, ha già dimostrato di sapersi rendere utile anche entrando a gara in corso. De­ve solo aggiustare la mira sotto la porta avversaria. E’ vero che non è mai stato uno straordinario goleador, ma qualche pallone l’ha sempre spe­dito in rete ed errori come quello commesso la scorsa settimana con­tro la Juventus non sono proprio da Fantantonio.

FONTE: CORRIERE DELLO SPORT

Mauro Piro – www.calciomercatonews.com




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