Calciomercato Juventus, tutti convinti: servono i fuoriclasse alla Zidane

CALCIOMERCATO JUVENTUS ZIDANE – I campioni di ieri che emozionano l’Olimpico diventano pietre di paragone pesantissime: il loro volti, figurine appena invecchiate, rievocano coppe e scudetti lontanissimi, rimpiccioliscono ancora di più questa Juve spogliata di ambizioni. Loro stessi faticano a capire e spiegare, però si fidano di chi progetta la rinascita. Le diagnosi sono a volte aspre, i consigli semplici come le richieste: dalla società vogliono fuoriclasse, imprescindibili per tornare ai vertici; dai tifosi ancora un po’ di pazienza perché ogni rifondazione ha bisogno di tempo.

AMARO -«Ci vuole un po’ di amaro prima del dolcesintetizza Egdard Davids -ma quando ci si arriva, s’apprezzerà di più. Serve pazienza perché non basta indossare questa maglia per ottenere successi, si deve lottare sempre perché tutti vogliono batterti. Per acquisire questa mentalità ci vuole tempo, ma la Juve tornerà grande ».« Le difficoltà sono oggettive- gli fa eco Paolo Montero -,però bisogna avere fiducia. Un po’ di tempo e l’innesto digrandi campioni permetteranno alla Juve di tornare se stessa».Stefano Tacconi è fatalista:«I successi di un club sono legati a cicli, generazioni. Non si può pretendere di rimanere sempre ai vertici, ma è giusto credere nel ritorno dei momenti felici». Per anticiparli, il portiere non ha dubbi. E s’allinea al pensiero diffuso in uno stadio che gronda nostalgia:«L’ossatura è fatta, ora servono campioni: dai nomi che sento abbinare alla Juve, si può stare tranquilli perché promettono davvero un grande futuro».«Qualsiasi progetto ha bisogno di tempo- ripete IgorTudor -.Certo, più fuoriclasse ci sono, più s’accorciano i tempi».

PUGNO AL CUORE- Duro Alessio Tacchinardi:«Vedere la Juve così è un pugno al cuore. Ai miei tempi, se pareggiavamo una partita negli spogliatoi c’erano musi lunghi, era come subire una sconfitta: adesso pareggiano e sono felici. La vera Juve non è questa, mancano la personalità, il carattere: bisogna puntare su gente che le possegga e sappia trasmetterla».«Mi fa male vedere la Juve in queste condizioni -sussurra Zinedine Zidane -:la Juve devevincere sempre». La ricetta è… lui stesso e non perché possibile dirigente (« Mai dire mai… ») , ma perché molti compagni, riassaporandone la classe, anziché disquisire di generici campioni invocano “ nuovi Zizou”. Infatti:«A questa Juve manca uno Zidane- dice Sergio Porrini -,ma bisogna dare tempo alla dirigenza. Il primo passo è costruire una suadra compatta che cominci a vincere, i primi successi trasmetteranno poi la consapevolezza necessaria » .Nell’attesa, sostiene Moreno Torricelli«basta un po’ di calma », mentre Antonio Cabrinisorride suggerendo di«far perdere settantotto chili a chi ha giocato questo derby benefico »: suggerimento che fa pandant con lo striscione ironico della curva:«Avete impegni per domenica?»

SCELTE SBAGLIATE«Purtroppo oggi manca la voglia di vincere che aveva la mia Juve», osserva Michele Padovano, mentre Fabrizio Ravanelli regalerebbe l’unità del suo spogliatoio:«Allora il rapporto era più stretto, si divideva anche un prima e un dopo partita, c’erano momenti vissuti con le famiglie: oggi non dico che ognuno ha il suo orticello, ma credo ci sia meno unione». «Non penso serva una rivoluzione, si tratta di ricostruire ed è diverso. I campioni? Servono a tutti, arriveranno: i tifosi devono avere pazienza perché sono in ottime mani». Comprensivo, ma non tenero Massimo Mauro:«Il calcio non è facile: c’è sempre più concorrenza, ci sono squadre sempre più forti e club che possono permettersi di spendere di più. Proprio per questo, però, la Juve deve sbagliare meno: se hai meno risorse, devi essere più bravo a scegliere».

Fonte: Tuttosport

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