Calciopoli 2: Vieri all’attacco, Moratti in difesa

CALCIOPOLI VIERI MORATTI – Inizia una settimana intensa per Calciopoli Due, l’inchiesta che lentamente (molto lentamente) sta indagando alla luce delle telefonate che, nel 2006, non furono prese in considerazione. Giovedì, infatti, il procuratore federale sentirà Massimo Moratti che dovrà rispondere delle sue telefonate e di quelle di Facchetti, entrambi intercettati mentre parlavano con i designatori Bergamo e Pairetto, così come con arbitri in attività ( De Santis). Ma è molto probabile che il pm della Figc e i suoi uomini ascoltino cosa ha da dire Moratti anche a proposito delle indagini private che fece condurre sull’arbitro De Santis e i controlli sulle utenze telefoniche di Moggi e la Juventus. Circostanze riscontrate nel processo Telecom, dal quale sono emerse anche le indagini su Christian Vieri, pedinato e controllato nel suo periodo interista, sempre per ordine della società nerazzurra. Insomma, argomenti non dovrebbero mancare e la deposizione di Moratti potrebbe essere determinante per dare una svolta all’indagine che, come la Figc sottolinea anche nei comunicati ufficiali, è legata all’esposto della Juventus. Come dire: si parla dell’eventuale revoca dello scudetto 2005-2006, assegnato a tavolino all’Inter.

PIATTO FORTE Antipasto del giovedì di fuoco con la calata di Palazzi e degli uomini Figc a Milano sarà invece l’udienza del procedimento civile di Vieri contro Moratti, nel quale il bomber ha citato per danni (20 milioni di euro) il suo ex presidente proprio per il caso dei pedinamenti. L’udienza in programma dovrebbe nominare i consulenti tecnici per stabilire il danno subito dal calciatore. Con il suo legale, Danilo Bongiorno, Bobo non molla la presa sull’Inter.

IL REGALINO Ma intanto dal vaso di Pandora delle 180mila telefonate non smettono di uscire novità interessanti per rileggere le vicende che alla Juventus costarono la retrocessione. Come, per esempio, una telefonata del 29 marzo fra l’allora presidente del Verona Giambattista Pastorello e Paolo Bergamo nella quale il dirigente chiede al designatore se gli è arrivato il regalo che gli era stato inviato. Questione innocente? Forse, ma va ricordato che nei capi d’imputazione di Moggi e Giraudo c’erano anche omaggi di magliette o materiale tecnico ad arbitri e designatori. Per la cronaca, la chiamata Pastorello-Bergamo non fu ritenuta rilevante e nell’approssimativo brogliaccio non viene neppure segnalato che è il presidente del Verona a chiamare un designatore.

Fonte: Tuttosport

Impostazioni privacy