Milan, Ibrahimovic: tra accusatori e difensori spunta l’ombra di Mino Raiola

SERIE A,IBRAHIMOVIC – La sosta del campionato causata dagli impegni delle nazionali ha bloccato ogni discorso scudetto, e così a tener banco sulle pagine dei quotidiani e nei cuori del popolo rossonero è sempre il caso Ibrahimovic, con lo svedese capace di spaccare a metà l’opinione pubblica grazie alle sue dichiarazioni rilasciate durante il ritiro della sua nazionale.
Accusatori – Da una parte ci sono coloro che accusano il possente centravanti in maglia numero 11, che a loro dire, starebbe ponendo le basi per quel mal di pancia già ammirato qualche anno fa all’Inter, conclusosi alla fine con la clamorosa cessione al Barcellona. In realtà, rispetto al recente passato, il virus sembra essere arrivato decisamente in anticipo, infatti stavolta potrebbe non trattarsi della solita volontà di cambiare aria, ma piuttosto di una scossa su un ambiente atrofizzato, apparso notevolmente in ritardo di condizione rispetto alla Juventus nello scontro di domenica scorsa. Lo svedese avrebbe dunque ancora fame di vittorie, e la squadra osservata in questo inizio di stagione non lo avrebbe convinto, a tal punto di voler spingere la società a cercare qualche rinforzo nel mercato di riparazione.
Difensori – A contrastare i detrattori di Ibra ci sono però i difensori d’ufficio, che in questi ultimi giorni hanno tentato di convincer l’opinione pubblica sullo stato di serenità e tranquillità in cui versa lo svedese, e a supporto di tale tesi avrebbero addirittura portato il video dell’intervista incriminata, in cui il centravanti sembrerebbe in realtà tranquillo e assolutamente non preoccupato. Una situazione ingarbugliata dunque, in cui probabilmente la verità si trova in mezzo, tra le due posizioni che stanno cercando di interpretare l’animo dell’attaccante. Da non sottovalutare poi la posizione del procuratore del giocatore, Mino Raiola, che avrebbe allentato i rapporti con i rossoneri dopo la ricerca affannosa del mediano di questa estate, con il suo lavoro ai fianchi per arrivare ad Hamsik o Fabregas, risultato inutile per una carenza economica che ha successivamente spinto verso Aquilani e Nocerino. Che sia proprio l’agente a spingere verso l’addio?
Stefano Auteri – www.calciomercatonews.com

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