Juventus-Lazio, Bonucci: I miei assist? Frutto dell’allenamento

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CALCIO JUVENTUS LAZIO BONUCCI CONTE / Il remake della Supercoppa Italiana tra Lazio e Juventus è andato in scena ieri allo Stadium stranamente non esaurito in ogni ordine di posto nonostante l’esordio stagionale tra le mura amiche. Una notizia, dopo una stagione intera, la scorsa, sold out. Agnelli, come di consueto, s’è goduto il riscaldamento dei giocatori bianconeri a bordo campo insieme alla moglie e al direttore sportivo Fabio Paratici. Un modo anche per saggiare l’umore della squadra dopo lo sfogo del “Conte furioso”, che ha ammesso di aver subito le cessioni di Giaccherini e Matri, rincuorato dai tifosi con cori prima, durante e dopo la gara. Stesso trattamento anche per Pepe, in tribuna, sempre più vicino al rientro tra i convocati ad oltre nove mesi dall’infortunio alla coscia. All’ingresso in campo la curva Scirea ha accolto i padroni di casa con un drappo raffigurante la Supercoppa Italiana, il trofeo conquistato appena quindici giorni fa. La compagine ospite, invece, per scaramanzia si è presentata con la divisa da trasferta giallo-nera per provare a scacciare i fantasmi del poker subito nella capitale. Un esperimento che risulterà vano. Entrambi gli allenatori non hanno nemmeno il tempo di prendere posto in panchina che devono già alzarsi in piedi per applaudire le rispettive compagini. Dopo 60 secondi Tevez si trova già a tu per tu con Marchetti ma è in fuorigioco. Sul capovolgimento di fronte Hernanes scalda i guantoni a Buffon che mette in angolo. I due non si siederanno più e vivranno la partita agli estremi, tipo dottor Jekyll e Mr. Hyde. Mentre Conte sbraccia per tutti e 90 i minuti, Petkovic è più compassato. Al gol di Vidal, il tecnico bianconero non fa una piega e pensa subito a dare ordini ai suoi mentre il suo alter ego si mette le mani nei capelli e si gira sconsolato verso la panchina. Ma alla doppietta personale per il cileno si sblocca saltellando come se fosse in campo e va persino a ringraziare Bonucci, autore dell’imbeccata decisiva. Il difensore si ripete ad inizio ripresa e Vucinic fa tris. «Sono cose provate e riprovate in allenamento – ha detto Bonucci a fine partita – Mi era già andata bene a Trieste nel lancio per Vucinic nella gara scudetto del 2012. Questa è la Juve che vuole Conte ». La ripresa si apre con lo stesso canovaccio: Juve a dominare, Lazio a subire. Arriva il gol di Vucinic e quello di Tevez che raggiunge Baggio nell’élite dei giocatori a segno per tre gare consecutive con la maglia della Juve. Quindici giorni dopo finisce quasi come a Roma: poker per la Signora che “mata” la Lazio in dieci (espulso Hernanes per doppio giallo, ndr). Ma stavolta i biancocelesti un gol l’hanno segnato. «Siamo calati un po’ dopo la loro rete – ha concluso Bonucci – ma poi siamo rientrati bene ed infine l’espulsione di Hernanes ci ha facilitato. Contro la Lazio abbiamo giocato due grandi partite. A Roma li abbiamo puniti appena hanno provato a giocarsela, questa volta invece abbiamo costruito sin dall’inizio. Indubbiamente sul campo abbiamo dimostrato che siamo più forti di loro».

Fabio Alberti – www.calciomercatonews.com

Fabio Alberti – www.calciomercatonews.com

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