Milan, Kakà e Galliani in conferenza: Anche per me il Milan è una sfida, vi svelo alcuni retroscena della trattativa

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MILAN KAKA’ GALLIANI – Una lunga conferenza stampa per presentarsi ufficialmente per la seconda volta al Milan: Ricardo Kakà ha oggi parlato ai cronisti accorsi numerosi per il suo ufficiale ritorno al Milan. Ecco un estratto delle dichiarazioni del 22 brasiliano e dell’ad rossonero, Adriano Galliani:  Rientrare a Milano e tornare al Milan è speciale, sono giorni belli. Ieri ero con mia moglie, ricordavamo i momenti belli. Oggi sono arrivato a Milanello, i ragazzi sono nuovi, ma rivedere tutti mi sembra di non essere mai andato via. Idolo per i compagni di squadra? Situazione nuova, ho imparato tanto con i compagni che avevo qua, al Real e in Nazionale. E’ un ruolo nuovo, qui vivrò questo per una, due, tante stagioni. Voglio aiutare tanto questi ragazzi. Condizione fisica? Questi quattro anni non ho mai avuto continuità al Real Madrid. Mi sono sempre allenato, è tanto tempo che non ho infortuni. Anche per me è una sfida.  La mia scelta di tornare al Milan è stata basata su questo, quello che mi poteva dare una squadra e la gioia di tornare a giocare a calcio. Sono pronto per giocare, cerco la continuità e non so quanto ci vorrà per raggiungerla. Alle 5 è iniziata la trattativa mio padre è tornato a casa mezzanotte e mi ha detto cos’avevano deciso. Io ho parlato con Carolina, ho discusso un po’, e abbiamo deciso di tornare a Milano. Mio padre mi ha consigliato di tornare perchè era il momento ideale. Alle 2.30 ho chiamato Galliani 5 volte e non mi rispondeva. Lui dormiva, ha risposto un altro che mi ha detto “se la risposta è affermativa lo sveglio altrimenti ne parliamo domani”. Io l’ho richiamato alle 7 di mattina”.

Galliani: “Una volta partito Boa abbiamo deciso di cambiare modulo e pensato che Kakà fosse il giocatore giusto, cuore sì ma sicuramente una scelta tecnica concordata con società e allenatore. Ne avevamo parlato con Berlusconi dopo la qualificazione ai gironi. Al di là dell’affetto per Kakà, noi abbiamo cercato il giocatore che ci serve per migliorare la nostra squadra tornando all’assetto tecnico che preferiamo. Se non fosse uscito Boateng sarebbe stato difficile andare su Kakà. Gli ultimi giorni di mercato sono sempre i più proficui, è nata nel momento in cui è uscito Boateng. Lui sostituisce Boa, cambiando il modulo di gioco. E’ uscito Petagna ed è entrato Matri, è uscito Boateng ed è entrato Kakà. Capito che non potevamo fare più il 4-3-3 la scelta è andata su Kakà. E’ successo una sola volta che un allenatore mi chiamasse dopo il primo allenamento, Ancelotti nel 2003. Per l’arrivo di Ricky devo dare merito molto a Braida e Leonardo che premevano molto per il suo arrivo. Questa volta pensavo di non farcela, il Real Madrid si è dimostrato amico e devo ringraziarlo. Devo ringraziare anche Bosco e Ricky perché vi assicuro che Ricky ha dimostrato tangibilmente l’affetto per il Milan facendo un grande sacrificio economico. Ci avevamo già provato ma non ce l’avevamo fatta, quest’anno sono andato senza certezze, sperando succedesse qualcosa. Ci siamo messi negli uffici del Real domenica pomeriggio e siamo arrivati ad una conclusione. E’ stata una trattativa lunga perché ho chiesto molti sacrifici a Bosco. E’ stata una trattativa bellissima, eravamo nell’ufficio dell’avvocato di Kakà, poi andavo in sede e tornavo nell’ufficio. Non c’è stato alcun colpo di scena nella notte di domenica. Il padre di Kakà è un ingegner e sa fare i conti, è quadrato. La cessione? Non è stato Kakà a chiedere la cessione come invece è successo con Sheva. E’ stato il Milan a volerlo cedere. La gente non lo sapeva ma già in primavera ci incontrammo in segreto con Perez. Io ho un contratto in mano di un club che voleva Kakà ad una cifra più alta di Bale”. 

La redazione di Calciomercatonews.com

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