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EDITORIALE – Il Milan di Seedorf: le 5 differenze rispetto alla gestione di Allegri


MILAN SEEDORF ALLEGRI – Guai a tirare le somme del lavoro svolto da un tecnico dopo neanche due mesi dal giorno in cui ha preso in mano una squadra perché il più delle volte si rischia di arrivare a conclusioni azzardate sia in positivo che in negativo. Nel caso specifico ci vogliamo riferire al Milan che da gennaio ha esonerato Massimiliano Allegri per far spazio all’esordiente Clarence Seedorf. Dopo una vita passata a vincere sui campi da gioco, l’olandese ha scelto di intraprendere la strada dell’allenatore e uno come lui, abituato fin da quando era giocatore a dare preziosi consigli ai compagni, ha sicuramente i mezzi per poter far bene. In una stagione che si preannuncia di transizione per il club meneghino, l’ex campione rossonero ha il compito di riportare la squadra al vertice del calcio mondiale. Il percorso è lungo e complicato ma la strada intrapresa dal Diavolo è quella giusta anche se i frutti del duro lavoro si vedranno solo nel lungo periodo. A detta di molti da quando Seedorf ne ha preso il timone, il Milan ha cambiato rotta. Sia chiaro, non si parla di niente di trascendentale ma di quel poco che bastava per far appassionare di nuovo i tanti tifosi dal palato fine di San Siro alla squadra in questa terribile stagione. Qualcosa si è mosso davvero: ecco nel dettaglio le 5 differenze più lampanti della nuova gestione rispetto a quella di Allegri.

1) UN MODULO BEN DEFINITO: IL 4-2-3-1
Mentre con Allegri, soprattutto nell’ultimo periodo, il Milan non aveva avuto una sua impronta di gioco con Seedorf ecco il 4-2-3-1, schieramento confermato per ogni partita fin qui disputata. Anche se alcuni giocatori determinanti come El Shaarawy sono indisponibili, l’olandese sta attingendo il meglio dagli uomini a sua disposizione per mettere in pratica una precisa e concreta filosofia di gioco, quell’identità che i rossoneri avevano smarrito.

2) GERARCHIE RISPETTATE
Basta alternanze al centro della difesa o nel cerchio di centrocampo: c’è una gerarchia e va rispettata. Esistono giocatori titolari ed altri che sono seconde linee. Anche se Seedorf non ha mai usato termini simili, certe sue scelte hanno confermato la tendenza di voler mettere ordine e non dare niente per scontato: Mexes e Constant, due che erano abituati a partire titolari sempre e comunque, sono stati relegati in panchina a causa, probabilmente, di prestazioni deludenti.

3) RISULTATI
Considerando le prime 7 partite del campionato si può vedere come Seedorf, al ritorno, abbia sorpassato il suo predecessore ottenendo 13 punti contro i soli 8 portati a casa all’andata da Allegri.

4) IDEE CHIARE SUL MERCATO
Avendo in testa un sistema di gioco ben definito Seedorf necessita di giocatori particolari: trequartisti e mediani puri su tutti. Non a caso su sua richiesta sono arrivati Taarabt ed Essien. D’estate il Milan potrebbe davvero rifondarsi e aprire un nuovo ciclo.

5) ELEGANZA
Il blasone del Milan deve risplendere di luce propria sia in campo che fuori. Ovviamente non vogliamo mettere sulla graticola Allegri ma con Seedorf aumenta a dismisura l’attenzione nei confronti dell’eleganza. Anche i giocatori devono rispettare certi codici comportamentali.

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