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Inter, Thohir ai soci: ‘Ricostruirò la squadra, ecco come’

INTER THOHIR – Erik Thohir ha parlato del futuro dell‘Inter in conferenza stampa dopo l’assemblea con i soci: “La nostra società ricalca il modello di altri club che lavorano nel campo dei media e dello sport: abbiamo una persona che si occupa della biglietteria, una nuova persona, un ruolo importante per il fatturato. Per noi è importante avere una squadra ed un management di alto livello, devo promuovere il brand Inter a livello internazionale e per questo sarà importante sviluppare il settore media. Il sito web ed i social media”.

Sul progetto. “Dopo queste tre partite, revisioneremo la situazione di tutti: di chi è in scadenza di contratto, che non è detto che finirà, sia di chi non è in scadenza. Verranno riviste le performance sul campo di tutti e questo sarà fatto alla fine delle tre gare per raggiungere i nostri obiettivi”.

Su Hernanes. “Abbiamo preso uno come lui a gennaio, uno capace di bilanciare il gioco in mezzo e sulle fasce. Poi D’Ambrosio, uno capace di sviluppare il gioco sugli esterni”.

Sul mercato. “Non è detto che non ci sia bisogno di trovare altri giocatori. Davanti abbiamo Palacio ed Icardi. Milito ha il contratto in scadenza ma non è detto che non ci sia una discussione con lui sul futuro, sul contratto. Abbiamo bisogno sia in attacco che in difesa, sull’esterno”.

Su Zanetti. “L’ho incontrato, potrà avere un ruolo importante nel club; sta studiando management ed inglese”.

Sulla squadra. “Le negoziazioni non sono garantite; parlo di giocatori solo dopo le firme, il resto sono solo rumors. La cosa importante è che, oltre ad avere nomi importanti, ci sia equilibrio, una squadra completa, anche a livello di giocatori in panchina. Non è importante avere solo grandi nomi anche perché ci saranno tre competizioni probabilmente e per questo la rosa dovrà essere completa”.

Su Mazzarri. “Con Mazzarri ci troviamo bene. Non credo nel cambiare molti tecnici, perché poi devi cambiare tanti giocatori. Credo che si debba aprire un ciclo, di due tre anni, è importante. Dobbiamo stabilire gli obiettivi insieme ed allo stesso tempo i giocatori da avere nei prossimi due-tre anni è importante che stiano qui. Se i giocatori restano a lungo, per due-tre anni, è importante”.

Su Del Piero al DC United. “Non sappiamo niente di questo; per adesso credo che il DC United abbia una squadra già definita e il mercato lì ha tempistiche diverse. C’è il salary cap poi, non dimentichiamolo. Nei prossimi mesi vedremo come fare mercato, ma adesso non ho informazioni a riguardo. Del Piero è un giocatore importante ma il salary cap è da considerare sempre. E da proprietario, se stesse succedendo qualcosa, lo saprei…”.

Sul possibile arrivo di un top player. “E’ importante per il management prendere una decisione collettiva, parliamo anche con main sponsor come Nike, ascoltando i bisogni loro per capire come vogliono sviluppare il mercato a livello globale. Abbiamo 120 milioni di fans in Asia, lì il nostro è un brand riconosciuto. Ci sono due-tre giocatori lì riconosciuti a livello di immagine, come Nagatomo. Per questo abbiamo preso Vidic, dal campionato più seguito in Asia, è il capitano del Manchester United. E’ uno strumento di marketing importante ma questo non esclude il fatto che sia un difensore forte e valido. Acquisti di questo tipo vengono fatti attraverso summit con tecnico, ds e settore commerciale, guardando sempre al nostro budget”.

Ancora su Hernanes. “A livello strategico ha la sua ragione: a livello di strategia di sponsor è importante, il Brasile per noi è uno dei mercati più importanti. Non guardiamo solo all’aspetto sul campo ma anche a quello commerciale. Prendiamo decisioni collettive, non sono io ma siamo noi a prenderle. E’ l’Inter a comprare i giocatori”.

Sul progetto Inter. “Avremo due società, Inter e Mediaco, due compagnie separate ed ognuna si focalizzerà sul proprio modo di fare fatturato. Le banche hanno guardato il nostro business plan ed abbiamo revenue di sotto 200 milioni mentre per i primi 15 club è di circa 260. L’assemblea dei soci si baserà sulla voglia di aumentare gli introiti e di riorganizzare il club. Noi guardiamo ai club inglesi, al Real Madrid, al Bayern Monaco: hanno un modello simile, cercano di bilanciare il budget soprattutto per i salari dei giocatori. Nessuno ha speso più del 50% degli introiti e noi avremo un bilancio equilibrato. L’Inter, in Italia, è tra chi spende di più perché è tra quelle che ha maggiori introiti”.

Sulla presenza globale. “Abbiamo già accordi per un’accademia calcio in India, poi lavoriamo per Giappone, Cina, Stati Uniti e Sudamerica. Faremo un tour negli Stati Uniti e stiamo pianificando anche un tour per l’anno dopo in Asia. Dovremo aumentare gli introiti mantenendo la disciplina a livello finanziario e speriamo di entrare tra i top 15 club europei in quanto a spesa e fatturato”.

L’Inter e una sfida come Bayern-Real. “Siamo arrivati come partner di Moratti, le discussioni con lui e con Sotedjo, vertevano sul nuovo assetto manageriale, su un periodo di transizione di due-tre anni per dare stabilità al nostro club. La gente mi chiede della finale della Coppa nel 2016: vogliamo esserci ma dipende da come andrà avanti il nsotro progetto. Lo spirito battaglielo, adesso, è più importante che raccogliere stelle. Lo faremo quando le nostre casse ce lo permetteranno. In Italia non ci si possono permettere i Gareth Bale, dieci anni fa era possibile. Non è un discorso che riguarda solo noi ma tutti i club italiani, siamo solo uno di questi. Il nostro movimento calcistico ha bisogno di cambiamenti, per riuscire ad arrivare a competere. L’altra sera ho cenato con Infront e con Angelo Mario Moratti: ho parlato delle nostre strategie con loro, visto che è un advisor di tutta la Serie A. I maggiori mercati ora sono nel middle-east ed in Sudamerica. In Europa il nostro calcio non ha più la forza di prima, quanto nei paesi asiatici. Dobbiamo arrivare in questi mercati, discutendo anche degli orari delle partite con la Lega. Serve un discorso globale, per poter migliorare la situazione del nostro calcio”.

Sulla A a 18 squadre. “Io sono solo uno dei proprietari, credo che serva una discussione globale”.

Sulle squadre B. “Dipende dalle strategie ma sarebbe giusto. In MLS lavorano con altre squadre che diventano partner. Qui non è possibile, invece. Sarebbe importante, adesso, avere partnership per i giovani giocatori; in Italia non ci sono troppe chance per i giovani e per questo servirebbero nuove idee a riguardo”.

Sui soci. “Siamo già un gruppo di soci importanti, all’Inter. I media scrivono che sto cercando partner come Barkrie, Lim, ma non so da dove vengano queste informazioni. Peter Lim è un mio amico, non posso dire se voglia investire. Barkrie ha un club in Australia ed in Belgio. Sotedjo è socio nel QPR. Però voglio essere chiaro: ho una relazione di amicizia con loro e sono solo voci. Non sono vere, questi rumors mi stanno annoiando. Non voglio commentare nulla a riguardo, non voglio mandare messaggi negativi alla stampa ed ai miei soci attuali. Fernandes? Ho parlato con lui, avevano iniziato bene al QPR, poi sono stati retrocessi e volevo supportarlo e capire da parte sua quel che poteva darmi. Ho parlato anche col Real Madrid, ho voluto imparare molto anche da loro. Con loro ho discusso di quel che spendono sul mercato ma incassano 500 milioni di euro e se ne spendono il 50%, resta comunque una somma importante”, le parole riportate da Tuttomercatoweb.

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Stella Dibenedetto – www.calciomercatonews.com

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