Autobiografia di Moggi: l’ex dg della Juventus spara a zero su Del Piero e Collina e sull’Inter rivela…

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AUTOBIOGRAFIA MOGGI DEL PIERO COLLINA – L’ex dg della Juventus, Luciano Moggi, nella sua autobiografia, ‘Il pallone lo porto io’ curata da Andrea Ligabue, ha detto la sua sul presunto fallo da rigore di Iuliano su Ronaldo nel famoso e contestato Juventus – Inter del 26 aprile 1998 che di fatto decise le sorti di quel campionato a favore dei bianconeri: ‘Riguardando al presunto fallo da rigore di Iuliano su Ronaldo, a distanza di tanti anni, lo avrei fischiato. Ma lo scandalo vero fu la reazione degli interisti. Veemente. Sconsiderata. Provai veramente disgusto’. Rimanendo all’Inter ecco un clamoroso retroscena. La conferma del suo passaggio in nerazzurro sfumato per un nulla. Ora l’ottobre 1998, Massimo Moratti lo contattò e come primo compito ‘ufficioso’ gli chiese di vendere Francesco Moriero. Detto fatto il re del mercato juventino piazzò il giocatore al Middlesbrough, ma viene a sapere dallo stesso Moratti che l’ala dell’Inter aveva appena firmato il rinnovo: ‘La carta dell’accordo con l’Inter ovviamente è intestata, ce l’ho ancora in cassaforte e ci sono timbro e firma del presidente Moratti. Ma saputa quella notizia lo chiamai dicendo: ‘Non posso dirle, me ne vado dall’Inter, perché ufficialmente non sono un dirigente nerazzurro, ma che non verrò mai a lavorare per lei, questo sì, glielo posso dire’.’ Moggi ne ha anche per i campioni della Juventus: ‘Del Piero? Le bandiere non prendono palate di euro a stagione, con la firma sul contratto che arriva solo dopo trattative estenuanti. Zidane? Un genio, non un leader. Alla Juve, in campo e negli spogliatoi, il faro era Antonio Conte’. L’ex dg bianconero chiude parlando del famoso scudetto perso a Perugia: ‘Persi per colpa dell’arbitro Pierluigi Collina. Una delle più vergognose pagine del nostro calcio. Ma quel giorno sbagliai io. Avrei dovuto ritirare la squadra: prenderla e riportarla a casa. Nel maggio 2000, magari rideva anche il Milan, visto che il suo avversario storico, la Juventus, aveva perduto il campionato. E magari in cuor suo rideva anche Collina viste le telefonate intercettate ed emerse nel processo di Calciopoli, in cui era palese l’amicizia tra il fischietto viareggino e i dirigenti milanisti’.

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Giacomo Novara – www.calciomercatonews.com

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