BRASILE MONDIALI 2014 STADIO PROTESTE- Davvero difficile l’organizzazione di questi Mondiali. Il brasile si trova a dover fare i conti con tutte le sue contraddizioni, la difficile situazione sociale in cui verte il Paese ed i forti ritardi nel consegnare stadi pronti per l’inizio della manifestazione. Già dallo scorso anno, durante la Confederation Cup, si era manifestato al livello mondiale tutto il risentimento della popolazione, che si è vista aumentare il costo della vita per finanziare l’organizzazione della rassegna. I conducenti dei mezzi pubblici sono in sciopero mentre lo stipendio di un insegnante supera di poco il costo di un biglietto di una partita. Non solo, le popolazioni indigene dell’Amazzonia stanno protestando fortemente contro la costruzione dello stadio a Mataus, una vera cattedrale nella foresta, Mataus dove tra l’altro si è abbattuta una tempesta nei giorni scorsi, allagando gran parte delle strade. Inoltre a Natal, città del Nord-Est del Paese che ospiterà Messico-Camerun il 13 giugno, lo stadio Arena das Dunas non è ancora pronto. A dieci giorni dall’inizio del Mondiale il segretario generale della FIFA Jerome Valcke parla di corsa contro il tempo.
Giorgio Rea- Calciomercatonews.com
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