Juventus, Tevez e quelle 8 ore di delirio: ecco la ricostruzione della vicenda

tevez

Un pomeriggio come quello di ieri non lo si augura davvero a nessuno. Soprattutto se, la persona cara che è stata sottratta alla famiglia, è dall’altra parte del mondo. Ci si sente impotenti, di certo, ma è d’obbligo essere speranzosi verso quella che possa essere una conclusione positiva della vicenda. Carlos Tevez, attaccante e numero 10 della Juventus, ha ieri vissuto forse uno dei pomeriggi più brutti della sua vita. Il padre è stato rapito e liberato nel giro di 8 ore dietro il pagamento di 36 mila euro. L’uomo rapito non era però il padre biologico dell’Apache, uomo che non aveva mai riconosciuto il piccolo Carlitos prima di essere ucciso in una sparatoria avvenuta quando Tevez aveva solo 5 anni, ma il padre adottivo di Tevez: Segundo Raimundo Tevez è infatti il marito della sorella della madre del calciatore ex Manchester City e Manchester United. Tra i due uomini c’è un legame fortissimo: Tevez vede in Segundo il vero padre, quello che da ragazzino lo ha cresciuto e fatto diventare uomo.

TEVEZ ED IL RAPIMENTO: RICOSTRUIAMO LA VICENDA

Secondo quanto riportato stamani dalla Gazzetta dello Sport, erano le ore 12 italiane quando avveniva il rapimento dell’uomo in Argentina, secondo una modalità di sequestro non pianificata ed a dir poco assurda: i malviventi, dopo aver rubato la Dodge del padre di Tevez ed averlo lasciato per strada, si accorgevano che tra i documenti dell’uomo saltava fuori un cognome abbastanza conosciuto. Di lì la folle idee: far salire nuovamente in macchina l’uomo, rapire Tevez senior e fare il colpo grosso. Sono ore concitate quando arrivano le prime notizie in Italia: Tevez, di concerto con la società, abbandona subito il ritiro di Vinovo per recarsi a casa e cercare di mettersi meglio in contatto con le autorità argentine. Viene programmato anche il volo di ritorno in Sud America per Tevez, che è pronto a tornare nel suo paese per sistemare la situazione. A Tevez viene fatta una prima richiesta di riscatto, eccessivamente onerosa, che i rapitori capiscono però di non poter incassare. La volontà è quella di chiudere il tutto alla svelta, evitando conseguenze peggiori, viste le modalità inconsuete del ratto. Sull’aereo direzione Buenos Aires, in partenza da Torino con scalo a Roma, il posto riservato al fenomeno bianconero rimane però senza passeggero: quasi all’imbarco, Tevez scopre che il padre è stato liberato dietro il pagamento di un riscatto vicino ai 36 mila euro. Somma irrisoria rispetto a quanto richiesto in precedenza. Tantissima paura per tutti e finalmente attimi di sollievo. Ci ha pensato ieri notte Tevez a calmare tutti con alcuni tweet di ringraziamento verso le autorità e le persone a lui care. Adesso meritato riposo per Tevez: mr. Allegri, nonostante l’amichevole contro il Cesena al Manuzzi, ha deciso di concedere una giornata di tregua a Tevez che non sarà in Romagna con i compagni. Tutto è bene ciò che finisce bene…

Mauro Piro – www.calciomercatonews.com

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