Calciomercato Inter, Mudingayi attacca Mazzarri: ‘Non mi ha mai dato una chance’

Bologna FC v FC Internazionale Milano - Serie A

Fra Coppa Italia, campionato ed Europa League, Gaby Mudingayi ha collezionato appena 17 presenze in due anni di Inter. Complici gli infortuni e, a sentire il centrocampista attualmente svincolato, un rapporto non ideale con l’allenatore nerazzurro Walter Mazzarri. In un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, l’ex giocatore anche di Lazio, Bologna e Torino, ha infatti sparato a zero sull’allenatore toscano che tante difficoltà sta trovando nella sua esperienza nerazzurra: “All’Inter mi ha voluto Stramaccioni ma mi sono infortunato subito. Con Thohir è cambiato tutto, anche l’allenatore. Nell’estate 2013, tornato dall’infortunio, non sono andato in vacanza per allenarmi e farmi trovare pronto, ma non è servito. Nel ritiro in America non giocavo perché Mazzarri temeva le ricadute. Ma nemmeno in campionato mi dava chances. Gli ho chiesto se mi allenassi in maniera sbagliata. Mi ha detto di no, che andava bene, che aspettava la partita adatta. Poi a gennaio giocai in Coppa con l’Udinese: perdevamo e mi tolse a fine primo tempo. Da quel giorno non ho mai avuto possibilità né spiegazioni. La mia occasione sono stati 45 minuti: come potevo dimostrare di essere da Inter?”

 

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Gaby Mudingayi ha inoltre parlato di tutte le squadre che lo hanno cercato in estate: “Il Qpr non mi convinceva. A inizio estate ho rifiutato il Watford perché aspettavo una squadra di Serie A, ma ora loro sono primi. Se potessi tornare indietro… Ho trattato anche col Palermo ma poi hanno preso Rigoni. Infine l’India: mi voleva il club di Trezeguet, ma amo troppo il calcio per andare a giocare là. Dopo tanti anni in Serie A speravo che terminato il contratto con l’Inter più squadre si ricordassero di me”.

Infine una rivelazione sul suo passaggio alla Lazio: “La prima volta che mi chiamò Lotito per portarmi alla Lazio mi disse qualcosa di strano. Gli chiesi di ripetere e ancora non avevo capito e allora domandò “ma non sai il latino?”. Gli dissi di chiamare il mio procuratore perché così non capivo nulla…”

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