Editoriale+%26%238211%3B+Grazie+di+tutto+Tit%C3%AC%2C+idolo+di+noi+cresciuti+a+pane%2C+pallone+e+Pes+5
calciomercatonews
/2014/12/16/editoriale-grazie-di-tutto-titi-idolo-di-noi-cresciuti-pane-pallone-e-pes-5/amp/

Editoriale – Grazie di tutto Titì, idolo di noi cresciuti a pane, pallone e Pes 5

Per quelli della mia generazione, cresciuti a pane, pallone e Pes 5, oggi è un giorno triste. Uno di quelli che inevitabilmente ti porta ad aprire il cassetto dei ricordi per tirare fuori il meglio, cercando allo stesso tempo di evitare con attenzione gli angoli più bui. Purtroppo negli ultimi anni questi giorni tristi sono diventati inesorabilmente sempre più frequenti, sempre più dolorosi.

Per quelli della mia generazione, cresciuti a pane, pallone e Pes 5, ogni ricordo legato al calcio di fine 1900 ed inizio 2000, è ricoperto da uno spesso strato di pura magia. Le indimenticabili punizioni di Beckham, i gol di Raul, la classe di Figo, le bordate di Roberto Carlos, la sfiga di Ballack… Ore intere trascorse davanti la TV per ammirare attoniti le gesta di quei fenomeni, o per poter vestire i loro panni, controller alla mano, in interminabili sfide alla console. E tra i tanti dei del football, tu della generazione cresciuta a pane, pallone e Pes 5, non potevi non scegliere lui: mani ai fianchi, testa china, 14 tatuato sulle spalle. Quanto ti abbiamo amato King Titì? Difficile anche spiegare a parole cosa ha saputo trasmettere a noi, giovani malati di pallone.

Thierry Henry è stato eleganza pura ed allo stesso tempo irruenza allo stato brado; cattiveria agonistica ma anche sublime delicatezza; silente giustiziere ma anche arringatore di folle. Un campione invincibile, quasi etereo per la sua straordinaria classe, ma così presente e terreno da essere quasi fastidioso con il suo passo felpato per tifosi avversari e nemici di campo. Condensare in poche parole quello che Henry ha rappresentato nel suo “manifesto del calcio”, è davvero arduo.

Ha vinto tutto praticamente tutto, Thierry: ha scritto la storia con il suo Arsenal ed è salito sul tetto del mondo con indosso la 12 della Francia, diventata simbolo di un movimento calcistico quasi irridente rispetto a tutto il resto del pianeta. Il Monaco, la Juventus, il Barça e poi gli Stati Uniti con quel ruolo di ambasciatore di un intero sport. Chi meglio di lui? Non lo ha fermato il razzismo, non lo hanno fermato (quasi mai) i difensori, non lo hanno fermato gli arbitri (vi dice niente la punizione in Wigan-Arsenal?)…

Vessillo di un calcio ormai svanito, rimpianto di squadre che non lo avevano capito e non lo avevano aspettato. Henry ha scritto una pagina di calcio così soave che il solo rievocarla rischierebbe di rovinarla irrimediabilmente. Il rimedio sarebbe forse quello di tuffarsi nuovamente in quegli anni, con immagini, filmati e cimeli dell’epoca. E perché no con una partita a Pes 5. Tanto lui lo troverete sempre lì: mani sui fianchi, testa china e 14 tatuato sulle spalle…

Grazie di tutto, Titì.

Mauro Piro – www.calciomercatonews.com

admin

Published by
admin

Recent Posts

Juve: non solo Raspadori, doppio colpo dall’Atletico

I bianconeri sono al lavoro per rinforzare la rosa e potrebbero chiudere una doppia operazione…

24 minuti ago

Fabregas lascia il Como nel 2026, ha scelto il suo prossimo club

E' cosiderato uno dei migliori allenatori in circolazione del momento e per questo che ora…

10 ore ago

Calciomercato: arriva Maldini a gennaio, soluzione low cost

Maldini non vede l'ora di cambiare aria a gennaio: spunta la nuova squadra per il…

15 ore ago

Inter, infortunio più grave del previsto: affare a gennaio in Premier

Il calciomercato dell’Inter potrebbe subire una svolta a sorpresa a gennaio: affare in Premier League…

1 giorno ago

Lazio-Milan: nuova tegola per il tecnico, salta il match

Brutte notizie in vista di Lazio-Milan. Un tecnico rischia di perdere un giocatore last minute…

2 giorni ago

Inter, il mediano arriva a gennaio: affare da 30mln dalla Bundesliga

L’Inter è al lavoro in vista della sessione di gennaio ed in tal senso è…

2 giorni ago