Milan, Inzaghi: ‘Esonero? Convinto delle mie idee, cammino a testa alta’

Juventus FC v AC Milan - Serie A

Alla vigilia della gara contro il Verona, in conferenza stampa, ha parlato l’allenatore del Milan Pippo Inzaghi, sempre al centro di voci su un possibile esonero. Ecco le sue dichiarazioni.

Sugli attaccanti – “Si è vista compattezza davanti, a Verona ci è mancata cattiveria nell’ultimo passaggio ma mi aspetto di fare una bella partita. Ne abbiamo bisogno ma abbiamo giocatori di grande qualità che hanno fatto una grande settimana. Possiamo dire tutto, ma ora conta solo il campo. Domani è una bella opportunità: vincendo, può essere un balzo in avanti sotto il punto di vista del morale e della classifica. Poche chiacchiere e tanti fatti”.
Sul Verona – “Hanno Toni davanti, che gioca ancora a grandi livelli. So come giocheranno: di ripartenza, appoggiandosi a Toni. Serve tanto rispetto ma dovremo preoccuparci di giocare un bel calcio e c’è l’opportunità di farlo”.
Sul rapporto con Berlusconi e Galliani- “La vicinanza con Berlusconi e Galliani mi rendono sereno, sono stati incontri costruttivi. Io voglio sempre migliorare, nell’incontro con lo staff ognuno di noi è stato portato a lavorare ancora di più, perché la società vuole il bene del Milan ed il nostro bene”.
Sul futuro – “Non mi pongo il problema, per me prima di tutto viene la squadra e con questo la considerazione che la società ha di me. Sono stimolato a far sì che quel che hanno pensato di me quest’estate sia ancora attuale e mi pare che lo sia. Altrimenti non sentirei la società così vicina, la squadra mi segue ed ha voglia di far bene. Poi so che da tecnico del Milan sei sotto tiro ma non è un problema. Mi preoccupa solo che la squadra non si faccia influenzare, la società non gli ha mai imputato di non dare il massimo”.
Su Cerci – “L’ho voluto io, ha giocato dieci gare in due mesi, è stato utilizzato. Ci può dare una grande mano, non ho ancora deciso se giocherà dall’inizio o in corso. Davanti non è facile scegliere, ho cinque giocatori importanti per tre posti ma dopo l’allenamento sceglierò e darà tutto”.
Sugli infortuni – . “Non voglio che siano un alibi. Abbiamo una rosa all’altezza, anche se è chiaro che siano andati di pari passo con la nostra classifica. Abbiamo cercato di capire anche questi problemi, ma ogni infortunio ha una storia a sè. Abbiamo De Jong e Montolivo che vengono da situazioni particolari perché Nigel non ha fatto la preparazione ed in questi giorni ci siamo chiesti queste cose. E’ difficile dare una risposta, ma con la Lazio in Tim Cup abbiamo avuto fuori sette giocatori per infortuni traumatici, una cosa forse mai successa nel calcio. Poi, per gli infortuni muscolari avuti, abbiamo cercato una risposta ma ognuno di loro ha una sua particolarità. Domani rientrerà Abate, De Sciglio è oramai recuperato, ritroviamo finalmente giocatori importanti e quel che è stato ci servirà da lezione”.
Su Abate – “Sta bene e potrebbe essere convocato”.
Sul possibile esonero – “Nello spogliatoio non arriva nulla, io sono abituato; quando uno fa il proprio lavoro come lo faccio io, posso girare a testa alta. Mi interessa poco di quel che si dice di me. Sono convinto delle mie idee e del mio modo di lavorare, sono sereno”.
Sugli errori – “Li farò anche a sessant’anni, non solo adesso. Chi lavora sbaglia, chi non lavora non sbaglia. Sono seremo da questo punto di vista. Quando allenerò tra vent’anni, sbaglierò ancora, nessuno è infallibile. Il più bravo è chi sbaglia meno e cercherò di sbagliare di meno allora”.

Stella Dibenedetto – www.calciomercatonews.com

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