Juventus, Chiesa chiede la cessione: i precedenti tra bianconeri e Fiorentina

Federico Chiesa diventa un caso: l’attaccante vorrebbe la Juventus, ma la Fiorentina resiste. Ecco i precedenti illustri tra i due club

Chiesa e Bernardeschi Juventus Fiorentina (Getty Images)
Chiesa e Bernardeschi Juventus Fiorentina (Getty Images)

Federico Chiesa non l’ha detto chiaramente, ma vuole sposare la Juventus. Lo ha detto al patron della Fiorentina Commisso nel doppio incontro avvenuto negli Stati Uniti. La situazione sta diventando incandescente. Il neo presidente non può presentarsi ai tifosi con la cessione del suo elemento migliore. Sarebbe un clamoroso autogol. Allo stesso tempo sarebbe poco produttivo trattenere un giocatore con il mal di pancia, che già si è rifiutato di prolungare il contratto che scade nel 2022. Stuzzicato sull’argomento, il 22enne nato a Genova ha risposto: “Non ci sono problemi, ne parleremo. Ogni decisione è rimandata”. Non ha parlato di permanenza, ma nemmeno di addio. La Fiorentina però ha fretta di risolvere la questione, come dimostrano le dichiarazioni di Joe Barone, braccio destro di Commisso: “Dobbiamo chiudere questa storia, abbiamo bisogno di stabilità”.

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Baggio e Bernardeschi i precedenti tra Fiorentina e Juventus

Oltre a Chiesa, il nome per eccellenza che ha acuito la rivalità tra Juventus e Fiorentina è quello di Roberto Baggio. 18 maggio 1990, il simbolo dei gigliati viene ceduto alla “nemica” storica per 25 miliardi, record a quei tempi. Il trasferimento provoca una reazione durissima dei tifosi fiorentini, che scendono in piazza, causando disordini e rendendosi protagonisti di scontri con la polizia. Il giocatore rifiuta di mettersi la sciarpa bianconera al collo durante la presentazione e alla prima da ex si rifiuta di tirare il calcio di rigore. Molto più “normale” è stato il passaggio alla Juventus di Federico Bernardeschi, nel 2107 per 40 milioni di euro più bonus. Niente manifestazioni e proteste violente. Nei giorni della trattativa, però, fuori dal Franchi vengono esposti striscioni offensivi contro il giocatore. E quando torna da ex non mancano i fischi. Difficile accettare il tradimento di chi era considerato il nuovo simbolo viola.

Q.G.

 

 

 

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