Turchia, polemiche per il saluto militare: il punto della situazione

Il saluto militare dei giocatori turchi ha provocato molte reazioni, tra cui un’indagine uefa: anche due calciatori in Serie A rischiano con i propri club

Negli ultimi giorni continua a tenere banco la polemica scatenata dall’esultanza dei calciatori della Turchia a sostegno della propria nazione. Durante e dopo la partita giocata a Parigi contro la Francia, i giocatori turchi hanno esultato mimando il saluto militare. Gesto di solidarietà nei confronti dei soldati turchi impegnati in Siria. Questo gesto ha provocato moltissime reazioni, tra cui l’apertura di un’indagine da parte della Uefa. Il ministro dello sport francese Roxana Maracineau ha chiesto una punizione esemplare per quanto visto. Anche due calciatori di Serie A rischiano provvedimenti da parte dei propri club per alcuni post pubblicati sui social.

Per tutte le notizie più importanti della giornata CLICCA QUI!

Turchia, il saluto militare fa partire un’indagine Uefa: anche Demiral ed Under rischiano sanzioni dalle società

La partita valida per le qualificazioni ad Euro 2020 tra Francia e Turchia ha provocato non poche polemiche. Dopo il gol del pareggio turco ed al termine della partita, i giocatori della Turchia hanno mimato il saluto militare. Gesto che sostiene i militari che sono in guerra in Siria. Questo ha provocato l’apertura di un’inchiesta della Uefa, per la nazionale turca potrebbero arrivare pesanti sanzioni che metterebbero a rischia la qualificazione ai prossimi Europei. Nel frattempo a rischiare provvedimenti ci sono anche due giocatori del nostro campionato. Il difensore centrale della Juventus Demiral è stato uno dei protagonisti in campo ad inscenare il gesto, mentre l’attaccante della Roma Under avrebbe postato su Twitter una sua immagine con la magli giallorossa mentre mima il saluto militare, con aggiunta di bandiere turche. Entrambi i calciatori adesso rischiano di essere puniti, sopratutto perchè esporrebbero politicamente le proprie squadre senza consenso. Seguiremo gli sviluppi della vicenda.

M.D.

Impostazioni privacy