Prove di Psg-Pogba: un affare che conviene ad entrambi

Il futuro di Paul Pogba sotto la lente d’ingrandimento: il campione francese e il PSG, ecco perchè tutti ne sarebbero felici

Sembrerà pure incredibile, ma a dieci anni di distanza la storia tra Paul Pogba e il Manchester United sta finendo esattamente come la prima volta: via a scadenza. Fece scalpore quando nel 2002 di anni ne aveva 19, era una grandissima promessa del calcio francese e andò via per scegliere la Juventus (che alla fine riconobbe un indennizzo Uefa allo United), quando era un talento assoluto in rampa di lancio dalle potenzialità tutte da scoprire. E’ storia di questi giorni la sua intervista a ‘Le Figaro’ in cui dice apertamente «non so quale sia esattamente il mio ruolo in campo allo United». E il fratello Mathias, che lo affianca da sempre nelle decisioni importanti, a SoFoot ha rincarato la dose: «Da Manchester solo false promesse». Insomma tutto va nella direzione di una seconda storia in cui, tra Mourinho prima e Rangnick poi, l’amore non è mai risbocciato e Paul sta per vivere la terza fase della sua carriera che, visti i 29 anni deve essere quella in cui non si può più sbagliare. Quella della Juventus è una suggestione da non bollare solo come tale e quindi trascurare del tutto.

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Paul Pogba © LaPresse

Ma la sensazione è che il desiderio di tornare a casa e di vivere la sfida delle sfide a Parigi possa prevalere rispetto al resto: un desiderio non solo sportivo, legato alla necessità di risentirsi dentro le cose più care dopo un periodo molto delicato di cui lo stesso giocatore non ha fatto mistero raccontando di aver conosciuto la depressione. Il Psg che rinascerà dopo l’ennesima Champions fallita, in virtù della eliminazione agli ottavi per mano del Real di Carlo Ancelotti, pensa insistentemente a Paul Pogba. Prima dovrà sistemare la questione tecnica dall’apice – quindi panchina e ds – ma è vero che una operazione come Pogba in scadenza può camminare a prescindere da chi poi dovrà gestirla sul campo: il valore economico e tecnico dell’affare sarebbe difficilmente messo in discussione da qualsiasi nuovo allenatore.

Addio United: Pogba verso Parigi

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Paul Pogba © LaPresse

Poi è abbastanza facile pensare che ogni ufficialità sui nuovi acquisti verrà data nella tempistica dopo aver scelto il tecnico che guiderà la squadra francese alla caccia del sogno Champions, diventato nel frattempo un incubo. Se alla fine riuscisse il colpo di portare a casa il primo degli obiettivi per il post-Pochettino – Zinedine Zidane – figurarsi come potrebbe essere discusso Pogba. Al quale bisognerà far spazio: Wijnaldum, Danilo Pereira, Ander Herrera e Paredes, due partiranno: ed ecco creato lo spazio che serve. Un approfondimento, però, su Pogba va fatto: il passaggio della carriera che sta vivendo e che abbiamo fotografato, lo mette nella condizione di non sbagliare la scelta (come abbiamo detto) ma anche di darsi una dimensione definitiva. Perché dentro le sue difficoltà di Manchester più di qualcuno ha provato a rileggere la carriera del centrocampista francese per provare a capire quando è stato al centro del progetto e leader vero: nella sua Juve forse erano più centrali Pirlo, Pjanic, Vidal e Khedira?

Nello United qual è il confine tra il posto che non gli hanno dato e quello che non è invece riuscito a prendersi? Quanto a gol, non che lui debba farne per ruolo, ma certo aiutano, è andato in doppia cifra solo nel 2018-2019 con Mourinho (al quale il giocatore addebita gli inizi dei suoi problemi con i Red Devils), per il resto il traguardo masi sono state le 6 reti dell’anno prima. E a livello internazionale? Il Mondiale con la Francia certo vale, ma con i club c’è l’Europa League (sempre con Mourinho) e basta. In Inghilterra una Coppa di Lega di inglese e mai una Premier. In Italia gli scudetti (4) e le Coppe (5) con la Juve che vinceva tutto.

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Paul Pogba © LaPresse
Insomma, l’equazione finale potrebbe essere che al Psg serve una consacrazione in Champions quanto occorre a Paul Pogba, che alle porte dei 30 anni deve potersi affermare oltre e più di quanto ha fatto fino ad oggi, per quanto il suo talento ha promesso in questi anni. Nessuno vuole ridimensionarlo, ma anche la bacheca delle vittorie, soprattutto a livello internazionale con i club, avrebbe potuto premiarlo diversamente. Quanto abbia subito o sia stato protagonista del suo destino resta nelle opinioni di chi lo ha allenato o lo ha visto giocare. Quel che sembra, prima che accada e se realmente accadrà, è che davvero Psg-Pogba possa essere un connubio utile ad entrambe le parti.
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