Caos Plusvalenze, comunicato UFFICIALE: spiegate le motivazioni del proscioglimento

Dopo il proscioglimento, ecco il comunicato ufficiale che spiega le motivazioni sulla scelta del Tribunale Federale Nazionale

Juventus e Napoli, insieme a tutte lealtre società indagate, sono state prosciolte circa l’indagine su alcune plsuvalenze effettuate la settimana scorsa (15 aprile). Le accuse venivano della procura federale FIGC e riguardavano delle compravendite tra club sostenute su valori di mercato ritenuti sospetti.

Juventus e Napoli: i motivi del proscioglimento
Dirigenza Juventus © LaPresse

Nella maxi operazione erano coinvolte ben undici società, oltre a 59 dirigente. Oggi la Federazione ha pubblicato un comunicato ufficiale sul proprio sito, spiegando l’accaduto con tutti i dettagli e le motivazioni emerse nella sentenza del TFN.

Riassumendo al massimo, l’idea è che è impossibile dare un valore oggettivo e trasparente ad un calciatore, data la non esistenza di un qualcosa che possa regolamentare il tutto. Ad entrare in gioco al momento di una trattativa sono diversi fattori, tra cui anche le stesse società, il loro momento storico e il contesto che ne deriva. Considerando la molteplicità di variabili, la definizione dei prezzi è totalmente soggettiva e fatta dai club in trattativa.

Juventus e Napoli prosciolte nel caos plusvalenze: il comunicato

De laurentiis e Agnelli prosciolti
Aurelio De Laurentiis © LaPresse

Questo un estratto del comunicato:

“In sostanza, il Tribunale ritiene che non esista o sia concretamente irrealizzabile ‘il’ metodo di valutazione del valore del corrispettivo di cessione/acquisizione delle prestazioni sportive di un calciatore. Tale valore è dato e nasce in un libero mercato, peraltro caratterizzato dalla necessità della contemporanea concorde volontà delle due società e del calciatore interessato”.

“Il valore di mercato di un diritto alle prestazioni di un calciatore rappresenta il valore pagato dalla società acquirente al termine di una contrattazione libera, reale ed effettiva di quel diritto sul mercato di riferimento; e il libero mercato non può essere guidato da un metodo valutativo (quale che esso sia) che individui e determini il giusto valore di ogni singola cessione. Non foss’altro perché, in tal caso, il libero mercato non esisterebbe più per la fissazione di corrispettivi di cessione sostanzialmente predeterminati da quel metodo di valutazione”.

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