Juve senza identità, disastro Allegri: il confronto non perdona

La gestione Allegri è sotto accusa, c’è un abisso rispetto a quanto fatto in precedenza da Sarri e Pirlo. Tutti i numeri del confrontone con i passati inizi di stagione della Juventus

Con la sconfitta di ‘San Siro’ contro il Milan, la Juventus sprofonda nuovamente in quel baratro da cui sembrava essere uscita dopo le ultime vittorie in campionato contro il Bologna (3-0) e in Champions League contro il Maccabi Haifa (3-1).

Massimiliano Allegri ©LaPresse

Per i bianconeri si tratta della seconda sconfitta dopo quella rimediata in trasferta a Monza (1-0), ma quel che più preoccupa al di là dei meri risultati è la scarsa qualità di gioco proposta da un organico rinnovato di importanti profili di fama internazionale, finora spenti come fiamme al vento ancor prima di essere accese. Come noto, il primo responsabile di questa crisi d’identità è il tecnico Massimiliano Allegri, additato dai tifosi per essere particolarmente egoista nel non cedere la propria posizione di privilegio ad una figura che possa sostituirlo al meglio, al fine di risollevare le tristi sorti di un gruppo allo sbando.

Nel complesso, la Juventus della gestione Allegri in queste prime 9 giornate di campionato ha collezionato 13 punti (10 in meno rispetto alla momentanea capolista Napoli) in appena 3 vittorie contro Sassuolo, Spezia e Bologna; nonché grazie ai 4 pareggi contro Sampdoria, Roma, Fiorentina e Salernitana. Il tutto al netto di 12 reti segnate e 7 subite. Niente di che, rispetto a quanto visto in passato. Ed un confronto con gli allenatori che si sono susseguiti prima del suo ritorno è praticamente d’obbligo, per avere il quadro della situazione ancora più chiaro.

Crisi Juve: Allegri nettamente peggio di Sarri, Pirlo e… sé stesso

Maurizio Sarri, ai tempi della Juventus ©LaPresse

Rispetto alla stagione precedente, sempre sotto gestione Allegri, la Juventus nelle prime 9 giornate ha conquistato due punti in meno e segnato tre gol in meno. Un abisso rispetto a quanto visto nello stesso frangente temporale della stagione 2020/2021, quando la panchina era nelle mani di Andrea Pirlo: l’ex centrocampista aveva conquistato 4 vittorie e 5 pareggi senza subire sconfitte, per un bottino complessivo di 17 punti che valsero il momentaneo quinto posto (rispetto all’ottavo attuale). Quantomeno, al termine della stagione (terminata al quarto posto in campionato), la Juventus ha vinto Coppa Italia e Supercoppa Italiana.

Per non parlare della stagione prima ancora, etichettata 2019/2020 sotto la gestione Sarri. In quella circostanza la Juventus aveva vinto 7 volte e pareggiato 2 volte nelle prime 9, incassando 25 punti e consolidandosi abbondantemente al primo posto in classifica. La stagione è terminata poi con la vittoria dello Scudetto. L’ultimo lampo glorioso di una squadra che ha bisogno di cambiare registro, oltre che allenatore.

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