Dopo la rinuncia all’appello sulle misure cautelari da parte della Procura, si discute sulle possibili sanzioni sportive a carico della Juve
Sono giorni caldi, e saranno settimane ancor più bollenti, per la società Juventus, investita dalla bufera giudiziaria sia per l’inchiesta sulle plusvalenze, sia per quanto riguarda l’indagine sul blocco degli stipendi nella primavera del 2020. La novità delle ultime ore è stata la rinuncia, da parte della Procura di Torino, all’appello contro la decisione del Gip Ludovico Morello che lo scorso 12 ottobre aveva respinto la richiesta di custodia cautelare nei confronti di alcuni esponenti del club bianconero, tra cui i vertici della società.
A questo punto, al netto della riscontrata non necessità di misure interdittive per Andrea Agnelli e gli altri dirigenti, o ex tali, coinvolti nelle inchieste, si attende la data della prima udienza preliminare. Intanto, tra gli addetti ai lavori, si discute su quali potranno essere le conseguenze, sul piano sportivo e non solo, dei processi che verranno. Maurizio Pistocchi, per tanti anni volto di Mediaset, ha parlato a Radio Napoli Centrale, nel corso del programma ‘Un Calcio alla Radio‘ di Umberto Chiariello. Ecco le sue parole.
Le previsioni di Pistocchi: le conseguenze per la Juve
“Si ripete ciò che è già successo nel 2006, quando non si poteva pensare di perdere per più anni una Juventus che aveva 12 milioni di tifosi. Spesso in questo Paese c’è un occhio di riguardo verso i potenti. Sono molto curioso di vedere come si muoverà la Procura Federale perché l’art. 31 del codice di giustizia sportiva è molto chiaro. Il problema più grosso di tutti riguarda i bilanci ed il differimento degli stipendi. La Juventus è la punta dell’iceberg, sotto c’è qualcosa di molto grosso. È evidente come le plusvalenze siano un metodo per alterare i bilanci, ma prima o poi si sarebbe arrivati ad un punto che avrebbe fatalmente provocato degli effetti devastanti“, ha esordito.
“Che sanzioni aspettarsi? Dalla multa alla retrocessione in Serie B, non mi aspetto né l’una né l’altra. La revoca dello scudetto? Quello del 2018/19 sarebbe meritato sia per il comportamento sul campo sia per quello che è evidenziato dai fatti al momento, ma non credo succederà, credo che al massimo ci saranno delle penalizzazioni. Quello che sta accadendo può essere paragonato ai grandi scandali di società quotate in borsa. Ci siamo fatti una bruttissima fama. Dopo gli anni ’90 ci sono stati solo 20 anni di malagestione. Non vorrei essere nei panni del Ministro dello Sport, del Presidente del CONI e della FIGC“, ha concluso.