Show assurdo con le casacche di Genoa, Inter e Racing: chi è il calciatore in questione?

Si scrive Principe, si legge goleador. Tra gli attaccanti più amati in Italia, ha fatto sognare due tifoserie in modo particolare

Ci sono attaccanti e attaccanti: Argentina, Spagna e Italia. Tre Paesi molto vicini per cultura, storia e tradizioni che hanno accolto uno dei più spietati centravanti sudamericani degli ultimi venti anni.

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Diverse le squadre in cui ha giocato il super bomber (ansafoto) – calciomercatonews.com

Soprannominato El Príncipe, per la somiglianza con il giocatore uruguaiano Enzo Francescoli, Diego Alberto Milito, fa del dribbling e della polivalenza le sue più grandi caratteristiche. Killer spietato dell’area di rigore non ha avuto molta fortuna con la Nazionale Argentina avendo giocato solo 25 volte.

La carriera di Diego Milito

Cresciuto nelle Giovanili del Racing de Avellaneda con cui vincerà una Primera Division nel 2001, Diego è il fratello di Gabriel ex difensore di Barcellona e Independiente. Dopo 5 stagioni in biancazzurro, viene acquistato dal Genoa, con cui prende parte a due campionati di Serie B e, soprattutto, andando a segno in 33 occasioni in Cadetteria.

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Una carriera incredibile per l’attaccante dell’Argentina (ansafoto) – calciomercatonews.com

Dopo la retrocessione del Genoa in Serie C1, firma un biennale in prestito con diritto di riscatto con il Real Saragozza: 38 reti in Spagna in due stagioni, in cui raggiunge la finale di Copa del Rey poi persa per 4-1 con l’Espanyol al primo anno. La stagione successiva, invece, sesto posto in classifica che permette la qualificazione alla prossima edizione della Coppa Uefa e seconda posizione nella classifica cannonieri alle spalle di un certo van Nistelrooy.

Poi il ritorno al Genoa con cui vive una delle stagioni più incredibili nel 2008-09: tripletta nel derby della Lanterna, il primo a riuscire in questa impresa; 24 gol stagionali, secondo capocannoniere della Serie A alle spalle di Ibra e qualificazione del Grifone in Coppa UEFA. 2009: il passaggio all’Inter di Mourinho di Milito insieme a Thiago Motta. Morale della favola? Sei titoli in due anni. Prima stagione in nerazzurro da record: Triplete. Doppietta nella finale di Champions League contro il Bayern Monaco. Gol decisivo contro il Siena in campionato che permette all’Inter di festeggiare lo Scudetto. Gol decisivo nella finale di Coppa Italia contro la Roma. Un’annata da incorniciare che gli permette di aggiudicarsi l’UEFA Club Forward of the Year e UEFA Club Footballer of the Year… ma non di entrare nell’elenco dei 23 per la vittoria del Pallone d’Oro. Stagione da antologia che porterà ad un altro risultato importante 10 anni dopo: l’ingresso nella Hall of Fame dell’Inter. Giocherà in nerazzurro per 5 stagioni prima del ritorno al Racing con cui concluderà la carriera calcistica, prima di iniziare immediatamente quella da dirigente del club che gli ha permesso di affermarsi in Europa.

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