Un errore del VAR ha fatto nascere una polemica di portata internazionale ed è destinata a far parlare e discutere ancora. Il club che ha subito il danno, infatti, ha chiesto l’annullamento della sfida ed ora è arrivata la decisione ufficiale da parte delle autorità competenti.
Con l’introduzione del VAR si sperava di porre un freno in maniera definitiva alle polemiche ed agli errori arbitrali. Così non è stato, ed anzi i dibattiti sono ridotti in termini numerici ma aumentati per intensità, per così dire. Stavolta a far discutere è stata la decisione da parte dell’arbitro VAR, che ha corretto una decisione dell’arbitro di campo andando oltre, secondo la società colpita, le proprie competenze. In virtù di ciò, il club ha chiesto l’annullamento della partita ed ora è arrivata la decisione in merito ufficiale da parte delle autorità competenti.
Errore del VAR, gara da ripetere
Il caso è esploso al minuto 44 della partita tra Espanyol ed Atletico Madrid. Sul tiro di Antoine Griezmann, infatti, l’arbitro di campo ha avuto l’impressione che il pallone non avesse varcato la linea. Ha fatto, per questo, proseguire il gioco, ma è stato poi corretto dal VAR. Nessuna delle immagini, però, dimostra con certezza che la palla abbia superato la linea e, di conseguenza, secondo l’Espanyol non c’erano i presupposti per un intervento del VAR.
Il club di Barcellona ha per questo chiesto ufficialmente il rinvio della partita. Il ricorso presentato, però, è stato rigettato dal Comité de Competición, organo che si occupa di giustizia sportiva in Spagna, dal momento che è stato ritenuto che non ci fossero i presupposti per accogliere tale richiesta. Su tutti un motivo: non ha le competenze per legiferare in materia. Di conseguenza la vicenda si è conclusa con un nulla di fatto. Per il momento, dal momento che potrebbe seriamente non essere finita qui.
Espanyol-Atletico, nuovo ricorso
L’Espanyol è retrocesso in Segunda Division e, vista la sua posizione in classifica, ripetere la partita gli permetterebbe di alimentare le speranze salvezza. Va da sé, dunque, che farà di tutto per difendere la propria posizione. E’ pronto, in tal senso, un ricorso in Appello e, se dovesse essere necessario, in terzo grado al ‘TAD’. Insomma, la partita potrebbe essere ancora lunga.