Nemmeno il tempo di pianificare la prossima stagione, che già arriva un duro colpo per i programmi del club bianconero
Qualcuno potrebbe dire che non ne va bene una. Altri potrebbero concentrarsi sul fatto che, ad ogni modo, anche senza la sua presenza il club dovrà comunque, e necessariamente, cambiare radicalmente le sue strategie di mercato.
Sta di fatto che la prima pietra dalla quale avrebbe dovuto ripartire la Juve rischia di saltare ancor prima di essere apposta. In un sottile gioco di vendette trasversali e di dispetti, il club piemontese fa i conti con una vera e propria beffa di mercato.
Già accostato alla Juve sin dai tempi – sembra passato un secolo, con tutte le cose che sono accadute, ma parliamo giusto di 6 mesi fa – delle dimissioni di Andrea Agnelli e dell’intero CdA, l’abile dirigente ha proseguito brillantemente il suo lavoro.
Indicato giustamente come uno degli artefici dello splendido cammino del suo club, che ha dato spettacolo su tutti i campi d’Italia e d’Europa, Cristiano Giuntoli sembrava e sembra perfetto per le rinnovate esigenze della Juve. Che deve, alla stregua di quanto fatto a Napoli la scorsa estate, dare un taglio netto al monte stipendi.
Nessuno, nemmeno i più ottimisti, hanno pensato che con la bacchetta magica possa arrivare un nuovo Kvaratskhelia, ma la strada da intraprendere sembra comunque quella.
Stop ai maxi ingaggi, sì ai colpi intelligenti e poco costosi, con esaltazione del lavoro di scouting, sempre più determinante per non abbasasre la qualità della rosa.
Come riportato nell’edizione odierna del ‘Corriere dello Sport‘, il dirigente vorrebbe cambiare aria.
Dopo un lavoro certosino durato 8 anni, e culmimato coi capolavori della scorsa estate, Giuntoli ritiene esaurito il suo lavoro. Anche perchè, particolare non trascurabile, dall’anno prossimo non ci sarà più un certo Luciano Spalletti. Col quale sono state condivise tutte le mosse di mercato.
De Laurentiis punta i piedi: stallo pericoloso
Alla stregua del tecnico toscano, che al culmine dell’incompatibilità con De Laurentiis è prossimo a rassegnare le dimissioni, Giuntoli sembra voler seguire la stessa strada. Peccato che davanti gli si potrebbe piazzare un posto di blocco avente le fattezze del patron partenopeo. 
Il presidente non avrebbe gradito la voglia di fuga del suo cervello, che arriverebbe a Torino sostanzialmente avendo carta bianca.
L’idea di rafforzare gli storici rivali bianconeri non attira – per usare l’eufemismo – il vulcanico numero uno partenopeo. Che ha tutta l’intenzione di mettersi di traverso respingendo le probabili dimissioni del suo Ds.
Si prevede un lungo braccio di ferro, con la Juve che rischia di dover ripiegare su soluzioni interne magari anche valide, ma che non rappresentavano la prima scelta dei rinnovati vertici societari.