Piero Pelù commenta la morte di Silvio Berlusconi con una frase ambigua: l’ironia del cantante innesca la polemica
Quando una stella muore solitamente media e persone vicine sono sempre pronte alla santificazione. È capitato anche nel caso di Silvio Berlusconi, sicuramente uno dei grandi protagonisti del nostro Paese, nella politica, nella comunicazione e nello sport, a cavallo tra Novecento e anni Duemila.

Non tutti hanno voluto però rendere omaggio alla sua memoria e alle sue imprese, nel giorno della sua scomparsa, il 12 giugno 2023. Tanti suoi detrattori, infatti, se non hanno esultato, quanto meno hanno dimostrato di non essere per nulla scontenti della morte dell’ex presidente del Milan.
Tra questi, anche il noto cantante fiorentino Piero Pelù, che ha reagito alla morte con ironia sui social. E ha innescato, ovviamente, una clamorosa polemica.
C’è chi ha fatto di peggio, come Giorgia Soleri, ex fidanzata di Damiano dei Måneskin, che ha bollato Berlusconi come l’uomo che ha rovinato l’Italia. O come il rapper romano Gemitaiz, che si è spinto oltre esultando in maniera manifesta e facendo un elenco di tutte le storture della vita dell’ex premier, colpevole dal suo punto di vista di aver creato solo danni al nostro paese, arricchendosi ai danni delle classi meno abbienti.
Pelù non è andato così a fondo nella questione, non ha argomentato il suo pensiero su Berlusconi e non ha nemmeno offeso il compianto ex presidente del Monza.
Si è semplicemente limitato ad accogliere la notizia con una frase piuttosto ambigua, interpretata da molti come un’ironia fuori luogo in un momento di lutto per milioni e milioni di persone nel mondo.
Piero Pelù ironizza sulla morte di Berlusconi: scoppia la polemica
Avrebbe forse potuto fare anche di peggio. D’altronde, l’ex cantante dei Litfiba non si è mai nascosto, anzi, ha spesso esposto il suo pensiero politico, allontanandosi in ogni maniera da posizioni di destra e prendendo di mira i maggiori leader di quella zona dell’arco parlamentare.

Che non avesse grandi simpatie per Berlusconi, non era un segreto. In pochi però avrebbero pensato che, nel giorno della sua scomparsa, potesse ‘omaggiare’ il Cavaliere con un messaggio ironico.
Sui social l’artista toscano ha infatti pubblicato una foto di Berlusconi che saluta, con la mano alzata, e come didascalia ha utilizzato una frase che si presta a mille interpretazioni: l’artista ha scritto che tutti noi siamo, che ci piaccia o meno, “figli di Silvio“.
Se questo non bastasse a far comprendere quanto il suo saluto fosse ironico, negli hashtag Pelù ha voluto ricordare anche quanto accaduto a Genova durante il G8, in un momento in cui Silvio occupava la posizione di presidente del Consiglio.
Nella città ligure ci furono nel 2001, tra il 19 e il 22 luglio, violenti scontri tra associazioni pacifiste, no-global e forze dell’ordine. Una gestione dell’ordine pubblico decisamente contraddittoria.
Un vero inferno che costò la vita a Carlo Giuliani e portò a centinaia e centinaia di feriti, colpiti dalla violenza della polizia. Un episodio che, a distanza di più di vent’anni, nessuno ha dimenticato. E sicuramente non Pelù, che ha voluto approfittare del momento di commozione del paese per ricordare una delle più grandi macchie nel ‘curriculum’ politico di Berlusconi.
L’ironia e il tempismo del cantautore hanno però diviso i suoi follower. Se qualcuno gli ha infatti dato ragione, sottolineando anche come si sia limitato a esporre un fatto, senza peraltro offendere nessuno, altri lo hanno accusato di cattivo gusto e insensibilità, dando vita a una polemica davvero incandescente. E la sensazione è che questo tipo di scontri continuerà a lungo. Perché Berlusconi, come tutti i grandi personaggi della storia, è stato molto divisivo. E forse anche più ambiguo di altri.





