Una delle big del nostro calcio è sul punto di avviare una rivoluzione che parte dallo staff dirigenziale: il Ds ha fatto già il suo nome
Ci sono i cambiamenti, quelli che prevedono magari anche una massiccia campagna acquisti, accompagnata da una sostituzione sulla panchina alla guida della squadra. E poi ci sono le rivoluzioni, quelle che impattano anche importanti figure dirigenziali che, per i più disparati motivi, non sono più ritenute funzionali al progetto.

Alla seconda casistica, relativamente al discorso ‘big deluse dalla stagione in corso‘, possiamo ascrivere tranquillamente il Milan, protagonista di una stagione talmente altalenante da sconcertare tifosi ed addetti ai lavori.
Capace di battere l’Inter sia in campionato che nella clamorosa rimonta nella finale di Supercoppa italiana a Riyadh – quanto meno i rossoneri potranno comunque fregiarsi di un trofeo a fine stagione – e di espugnare niente di meno che il ‘Bernabeu‘ nella ‘Phase League’ di Champions, il ‘Diavolo‘ è stato protagonista di un campionato da incubo.
Se non fosse stato per le due ultime rimonte ai danni di Lecce e Como staremmo già parlando di una squadra che non potrebbe nemmeno lottare, da qui a fine stagione, per un posto nell’Europa che conta. Da Paulo Fonseca – il tecnico portoghese brutalmente licenziato lo scorso 29 dicembre dopo il pareggio casalingo contro la Roma – al connazionale Sergio Conceiçao, la musica non è granché mutata, anzi. Il Milan è uscito inopinatamente già nel Playoff di Champions per mano di un avversario assolutamente alla sua portata.
I vertici del club rossonero avrebbero quindi già deciso – tutto sarebbe stato certificato anche da un incontro a New York tra l’Ad Giorgio Furlani e Gerry Cardinale – di azzerare (quasi) tutto. Ci sarò un nuovo tecnico, ovvio. Ma anche un nuovo Ds al posto di Antonio D’Ottavio. E non finisce qui.
Paratici punta Conte: il tecnico a Milano con un anno di ritardo…
Come riferito da Calciomercato.it, la scelta di un nuovo Ds per le prossime stagioni era di fatto stata presa già prima che la situazione precipitasse in Serie A. Dapprima si era fatto il nome di Andrea Berta, per 12 anni brillante dirigente dell’Atletico Madrid, passato all’Arsenal dallo scorso 8 marzo. Successivamente era stata la volta di Igli Tare, ultradecennale Ds della Lazio ancora in attesa di sistemazione dopo la fine del matrimonio con Lotito. Poi, alla fine, ecco spuntare lui. Fabio Paratici. fuochi d’artificio.

L’ex Ds della Juve nonché ex delfino di Beppe Marotta sarebbe in pole per il ruolo che assumerà un’importanza decisiva nelle strategie del club rossonero. Attraversato da polemiche, forse postume, sulla mancata determinazione nel prendere Antonio Conte lo scorso luglio (il tecnico salentino si convinse solo dopo i tentennamenti del Milan ad accettare l’offerta del Napoli), l’ex Dg del Tottenham vuole lasciare il suo marchio da subito. Indovinate come.
Ma ovviamente portandosi a Milano l’attuale allenatore del Napoli, che ormai da settimane ha manifestato alcuni pericolosi mal di pancia sui programmi futuri del club azzurro. La grande rivoluzione può avere inizio.





